lunedì 27 dicembre 2010
4BUON NATALE
venerdì 24 dicembre 2010
4I Mondi dell'Altrodove vanno in pausa natalizia^^^
Daniela
e naturalmente dal vostro Mic che non poteva non esimersi dal dedicarvi un'altra sua immortale opera da cui verrà presto tratto un film diretto da Mel Brooks, cui il Dirottatore è in trattative per la cessione dei diritti cinematografici (sembra - ma è solo un pettegolezzo - che Mel voglia per sè la parte di Melchiorre...)

domenica 19 dicembre 2010
1Auguri natalizi dal vostro Mic!
giovedì 9 dicembre 2010
5La protesta oggi si fa sui tetti!
Ormai la protesta sociale dilaga oltre ogni limite e confine. Dalla scuola ai precari, agli immigrati chiunque manifesta il proprio dissenso nel modo che più gli si addice e dalle classiche piazze si passa ad un nuovo "format ". E chi ne fa le spese sono i nostri tetti, le antiche e romantiche terrazze, gli ultimi solai di calpestio che hanno attraversato decenni di solitudine accarezzati soltanto dal sole o disturbati dalle violenza delle piogge. E così nasce (a ragione considerato il crescente numero di fruitori) un nuovo modo di contestare, pacifico, magari rumoroso, ma particolarmente nuovo ed innovativo che potremmo definire "possesso democratico Popolare dei tetti". E per chiarire meglio il concetto e rendere più esaustivo il fenomeno sociale attualmente in corso, lascio la parola ad una breve serie di vignette. Spero siano di vostro gradimento.
BY MIC
E' proprio come sembra: il grande Mic, collaboratore di questi Mondi, ne ha prodotta un'altra delle sue! E pure consistente: un'intero album! Ragazzi, sapete tutti che in questi giorni le proteste di questa Italia tartassata (che saremmo poi noi) si sono spostate su altre altezze! Ebbene, partendo dagli immigrati irregolari, che però lavorano, ed arricchiscono qualche italiano, da anni in Italia, dagli operai che si vedono chiudere i posti di lavoro senza possibilità di appello, da una scuola pubblica che viene smantellata solo nelle fondamenta, in modo che poi crolli da sola e da una università e da un mondo della ricerca che si avviano a braccetto e pari pari sulla strada della non-competitività in Europa e nel mondo, la nostra informazione italiana ci ha fatto conoscere i piaceri del possedere una terrazza, un lastrico solare o semplicemente un balconcino!
La Nuova forma di protesta globale
che oggi si fa su tetti terrazze e lastrico solare!
E' questo il titolo della carrellata che segue, opera grandiosa del grandioso Mic e che mi son divertita a commentare: etvoilà!
1 - Certamente c'è chi ha già perso il posto di lavoro, la banca minaccia di mangiargli la casa e moglie e figli a carico son lì lì per chiedere separazione ed alimenti... se gli togli anche la terrazza, vuoi che non si inalberi a tromba?!?
Ocio de soto...
2 - Poi c'è anche lo Stato, che col bilancio in rosso e smanioso nella sua follia dei tagli per poter sostenere (e caso mai aumentare) i privilegi dei pochi sulle spalle dei molti, si affida fiducioso alla fantasia brillante del Ministro Tremonti!?!
Tremate, tremate... e ocio de soto!
3 - La situazione si ingarbuglia e non si dipana: la gente vede un gatto sul tetto che scotta e subito si montano striscioni sulla protesta agli alimenti OGM per gli animali! L'importante è che se ne parli...
4 - Ma Signori si nasce, non si inventa dall'oggi al domani... Se il Ken della Barbie è un giocattolino da femmine (come ci insegna il grande ToY's StoRy), allora ai gatti morti di fame i tetti e per gli uomini col parrucchino e il cerone si faccian avanti le tettone!?!
Ocio de soto...
5 - La famiglia italiana comunque non si smentisce e nella difficoltà si fa portavoce dei mille conflitti, sempre insieme e sempre sostenendosi a vicenda... se no chi altri lo farebbe?!?
Ocio de soto...
martedì 7 dicembre 2010
4un ponte sullo stretto mio padre comprò
La storia futuristica del Ponte e di quello che è scaturito. Una vicenda irreale ed incomprensibile che riesce a rovinare la vita di un povero ragazzo che paga di persona e di tasca le cazzate e le scelte del padre.
lunedì 6 dicembre 2010
4Che fastidio ho a guardare Report!
...Senza poi parlare dei magistrati fuori ruolo che prendono un doppio stipendio anche da parte dell'amministrazione per la quale non prestano servizio alcuno, il tutto con una legge ad hoc! Ed alla richiesta di qualche notizia alla presidenza del consiglio, che ti rispondono? Capirà caro il mio giornalista rompib***e e palesemente comunista, che non saranno questi pochi soldini a far sbilanciare le casse dello stato, come ben sa l'amico Tremonti che intanto taglia le ore di assistenza scolastica ai bambini diversamente abili perché la crisi c'è e bisogna tirare la cinghia... degli altri che non possono protestare, però! - come ben meglio di me ha detto a conclusione puntata la Gabanelli.
lunedì 29 novembre 2010
5Niente di nuovo sotto il sole
domenica 28 novembre 2010
2Vitalizio si - pensione no: dis-uguali davanti alla legge!
L'Italia dei Valori ha proposto l'eliminazione del vitalizio in data 21 settembre scorso e così il nostro parlamento ha risposto, tenendo soprattutto in conto che, in questo momento di crisi, tutti devono rimboccarsi le maniche e stringere i denti...
Presenti 525
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498
Ecco un estratto del discorso di Antonio Borghesi (Italia dei Valori) presentato alla Camera:
Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio.
È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepisconoun assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità. Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata. Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati. Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.
Naturalmente, come sopra, la delibera dell'Ufficio di Presidenza non c'è stata...
La "notizia" non l'ha data nessuno: né radio, né giornali, né Tv .....OVVIAMENTE.
lunedì 1 novembre 2010
9Violenza, indifferenza e futili motivi - Alessio Burtone.
Per Francesco Giro, sottosegretario ai bei culturali e parlamentare del Pdl, Alessio Burtone, il ragazzo che ha sferrato il pugno micidiale che ha portato alla morte Maricica Hahaianu, non deve andare in carcere. Lo dice in una nota in cui spiega che "non c'è pericolo né di fuga né tantomeno di inquinamento delle prove, visto che tutto è stato registrato dalle videocamere. Non credo che sia la soluzione migliore gettare in galera un giovane di 20 anni coinvolto in un episodio seppur gravissimo e dagli effetti devastanti. Ora - prosegue Giro - serve una precisa lettura dei fatti. Il ragazzo dovrà pagare per quello che ha fatto. Ma il carcere non mi sembra in questo caso la soluzione migliore, anche per la dinamica dell'episodio".
(Fonte: la Repubblica)
Perché colpire con un pugno violento senza motivo è "una dinamica" che ti salva dal carcere? Dovrebbe essere un'aggravante, invece. Ma la società di oggi è talmente sfasata da non rendersi conto che i "futili motivi" non sono "ragazzate" se portano a tragedie del genere. Uccidere come conseguenza non voluta non dovrebbe essere considerato una attenuante, visto che un ragazzone di settanta chili che colpisce in piena faccia una ragazza che ne pesa quaranta (così ha dichiarato il legale dell'infermiera uccisa) e la sbatte per terra dovrebbe capire che la possibilità di ucciderla c'è. Allo stesso modo un ubriaco o un tossico "fatto" che si mette alla guida di una macchina caricano consapevolmente un'arma contro un albero, certo, ma a volte contro ignare persone che stanno magari andando a scuola, al lavoro o semplicemente tornano a casa. Ma anche chi guida a velocità elevata o si fa vanto di non rispettare stop o semafori si mette nella condizione non troppo remota di poter uccidere. Perché questi elementi umani dovrebbero venir considerati innocenti della volontà di uccidere? Perché la loro dichiarazione "non volevo" dovrebbe venir presa a scusante per alleggerire la pena? Perché l'omissione di soccorso poi pesa così poco? Secondo il mio parere, all'odierno sistema giudiziario, manca l'omicidio colposo aggravato, che dovrebbe starsene tra l'omiciodio colposo e quello volontario e che dovrebbe racchiudere, sotto la sua ala, chiunque uccida per colpa grave (colpisco qualcuno che è la metà di me con forza tale da poter provocarne la morte), negligenza cosciente (giro in macchina ad alta velocità o ubriaco o altro) o colpevole inosservanza delle leggi che possono portare presumibilmente alla morte qualcuno (non rispetto gli stop, pratico allegramente l'omissione di soccorso dopo aver causato l'incidente o minaccio qualcuno con armi improprie, costringo lavoratori a lavorare senza norme di sicurezza adeguate e previste per legge). Lasciando ad altri momenti la discussione sulla certezza della pena, su cui si potrebbe scrivere scrivere e scrivere..., io introdurrei tranquillamente dei lavori socialmente utili ad integrazione di una pena adeguata, anche per permettere al colpevole di pagare un indennizzo decente alle famiglie degli uccisi, giacché compito dello Stato è certamente anche quello di recuperare giovanotti di 20 anni come Alessio Burtone ad una vita civile, ma ciò non deve e non può essere in contrasto con il diritto di Maricica Hahaianu di non morire per "futili motivi".
giovedì 28 ottobre 2010
7Italia: una repubblica fondata sul precariato...
Che sia lavoro nero o contratto atipico, lavoro interinale o lavoro parasubordinato poco importa: il precariato non è certo flessibilità, come in molti vogliono farci credere, poichè in sè, il termine precariato ne contiene la sua veste negativa.
Sintomi del precariato possono colpire la durata dell'impiego, la copertura assicurativa del lavoratore, l'assenza del tfr o di un'adeguato calcolo contributivo, per non parlare poi della violazione dei diritti sulla sicurezza sul lavoro, sui non-orari e l'assenza quasi totale dei diritti dei lavoratori per quanto riguarda la maternità e/o paternità, il diritto allo sciopero, agli amortizzatori sociali, al diritto al sindacato.
Soprattutto il precariato intacca la qualità della vita in termini di progettualità personale e sociale.
L'Italia, come al solito, detiente un ulteriore anomalia in tema di giustizia sociale: mentre solitamente il lavoro flessibile, in quanto tale, detiene un reddito maggiore proprio per permettere ai lavoratori di mettere da parte sufficienti risparmi per affrontare i periodi - più o meno lunghi - di disoccupazione tra un lavoro e l'altro, qui da noi il lavoratore precario è sempre invischiato in una spirale di lavori sempre meno retribuiti, sempre più in bilico, sempre più a rischio. Il precariato nutre, in terra italiana, il profitto delle imprese - e dello Stato là dove esso esige potature severe mettendo a rischio anche la buona e futura raccolta della pianta da frutto - consumando allegramente reddito e linfa vitale che di diritto dovrebbe appartenere al lavoratore ed alle famiglie...
Una vita da precario di Michele Giunta
Questo video lo trovi anche su LO STIVALE BUCATO!
sabato 23 ottobre 2010
6Santoro e il bicchiere
Calice: Non dimenticarti però che apparteniamo tutti ad una stessa grande famiglia, sia che tendiamo al vino od all'acqua...
Bicchiere: (su di giri i primi e piuttosto annacquati i secondi!)
Calice: ... ma il vaffan-bicchiere non l'ho mai sentito!
Bicchiere: In vino veritas!!Amen!
venerdì 22 ottobre 2010
3ENEL ENERGIA - il contratto non lo volevo!
Sfiga, ma ti spediscono il contratto a casa per fartelo firmare: NON FIRMARLO!, ma vai in posta il giorno dopo con la tua bella richiesta di recesso!
Sfiga delle sfighe, non ti mandano nessun contratto, ma invece le bollette si! Bè, non pagarle e mandagli questa bella letterina (per raccomandata o per fax) - l'ho trovata sul sito di Brontolo (qui il LINK al post), che purtroppo nella rete l'hanno invischiato a forza
All’ufficio legale Enel Energia
Il sottoscritto ….. nato a …..residente in ……
Informa di aver ricevuto-Una bolletta per fornitura gas (periodo XX-XX )con codice cliente … dell’ammontare di xxx euro-Una bolletta per la fornitura di energia elettrica (periodo XX-XX)codice cliente dell’ammontare di XXX euroIl tutto senza aver MAI SOTTOSCRITTO un contratto con enel energia.Tale vostra azione ha comportato A MIA INSAPUTA la cessazione di un preesistente un contratto con enel servizio elettrico con codice cliente XXXX e la cessazione di un contratto per la fornitura gas con XXXX.
Il sottoscritto richiede-copia del contratto a vostra disposizione, sul quale è apposta una firma , EVIDENTEMENTE FALSA del sottoscritto-la cessazione immediata dei contratti con enel energia sia per la fornitura elettrica che per quella del gas-il ripristino del precedente contratto con enel servizio elettrico alle medesime condizioni contrattuali e senza nessuna penale o addebito.-di non interrompere ne limitare nessuna fornitura del servizio elettrico e del gas.Il sottoscritto informa che non provvederà al pagamento delle suddette bollette non dovute e che ha già provveduto ad adire le vie legali per tutelasi contro tali azioni illegaliIl sottoscritto invita la signoria vostra :-a contattarlo urgentemente al numero di cellulare XXXX-ad inviare la richiesta documentazione al numero di fax XXXX o all’indirizzo di email XXXXXXIN FEDE
e se non ti rispondono accomodanti, vai da un avvocato o rivolgiti alla Procura!
mercoledì 20 ottobre 2010
2Lo strano caso di Sarah Scazzi
Ma della povera Sarah non interessa nessuno, se non come unico e nemmeno troppo nascosto intento di replicare il successo di "Chi l'ha visto?", che avrà anche fatto tanto per molti, ma solo in seconda battuta, poiché fa troppo SCOOP_FIGATA annunciare in diretta alla famiglia che il cadavere di tua figlia è stato ritrovato, quasi fosse tutto merito del programma 'sta bella notizia! Lo ammetto, la Signora Federica Sciarelli mi ha deluso. Reputo il suo comportamento anti-giornalistico e non umano. E nei suoi panni avrei certamente agito diversamente. Voglio credere che Federica Sciarelli se ne sia pentita, soprattutto mentre, dopo aver dato la notizia, guardava negli occhi della mamma di Sarah l'effetto che stavano facendo le sue parole.
Ma è anche vero che lo spettatore medio ama vedere il dolore (degli altri), lo splatter televisivo (possibilmente sensa effetti speciali) e il piagnucolio in diretta. Se il giornalista è uno squalo, lo spettatore gli va dietro. Questo credere che la violenza grave e i particolari macabri siano fonte di una trasmissione di intrattenimento e far passare il tutto come "giornalismo" mi sembra davvero degradante anche per chi, queste trasmissioni, le guarda. Tali persone si fanno mal-pietose nei confronti delle vittime e tale pseudo-sentimento li spinge a far folla di curiosi davanti al luogo del delitto, a porre fiori vicino al pozzo dove un cadavere fino a poco tempo fa stava macerando e credere di essere così, in qualche modo, partecipi di un evento mediatico che spersonalizza vittima e carnefice, famigliari e complici, relegandoli a ruoli di attori di un film.
Cosa sia successo, come si sono svolti i fatti, anche i particolari più macabri, non dovrebbero rimanere chiusi dentro un dossier a disposizione della polizia e dei magistrati? Ai giornalisti e a noi spettatori non dovrebbe bastare sapere chi è la vittima, chi è il colpevole, chi sono i complici e basta? In fondo Sarah era pure minorenne...
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...ed è così che andrebbe ricordata. |
domenica 17 ottobre 2010
8Meritocrazia italiana
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giovedì 7 ottobre 2010
4Truffe dal mercato libero dell'Energia.
Prima di raccontarvi questa storiella (assolutamente vera), ci sono dei punti che bisogna tenere ben presente:
Punto 1): in Italia il mercato libero NON esiste!
Punto 2): per essere fregati non occorre essere ottantenni rimbambiti, TUTTI noi siamo a rischio!
Punto 3): esistono persone che della "fregatura" ne fanno un'arte.
Ed ecco la storiella:
La donnina di casa è tutta sudata mentre alacremente pulisce e spolvera. Suona il telefono e la donnina di casa impreca fra sè e sè, perchè per l'ennesima volta le rompono le scatole con la pubblicità della vendita di bottigliette d'olio doc extravergine dall'Umbria. Ma potrebbe anche essere la suocera che chiama o il maritino dal lavoro o magari la scuola dei figli che comunica catastrofi febbrili, quindi la donnina di casa spegne l'aspirapolvere e si accinge a rispondere...
"Pronto?"
"Bongiorno, Signora ZZZ JJJJ?..."
"Si..."
"qui enel dobbiamo cambiare il contratto in applicazione alle nuove tariffe di fascia monoraria prevista per legge che le permetterà un notevole risparmio prenda l'ultima bolletta che controlliamo i dati e procediamo alla registrazione. Lei è titolare di una bolletta?"
"Si..."
"Bene, l'ha bolletta ce l'ha?"
"No un attimo... ma, mi scusi, io ho sempre avuto la fascia monoraria. Finalmente che mi avete messo quella con due orari, una durante il giorno e una di sera, che spendo meno...."
"SIGNORA CON LA FASCIA MONORARIA LEI SPENDE MENO! Procediamo dai veloce: prenda la bolletta che controlliamo i dati... intestazione ZZZ JJJJ..."
"Veramente no, la bolletta è intestata a mio marito, XXX YYY..."
"fa niente va bene lo stesso basta che finga di essere lui ed alle domande risponda come se fosse lui."
"in che senso scusi? Io ancora non ho capito..."
"SIGNORA IL COMPUTER MI REGISTRA TUTTO! SE NON RISPONDE A TONO DEVO RICOMINCIARE! LA FASCIA MONORARIA E' UN SUO VANTAGGIO! ALLORA, PROCEDIAMO SI O NO?"
"Si, certo, ma..."
"Lei è XXX YYY?"
"Veramente no, ma facciamo di si..."
"SIGNORA LE RIPETO CHE DEVE RISPONDERE A TONO ALTRIMENTI DOBBIAMO RICOMINCIARE!!!"
...e così procede la telefonata, con dati, codici fiscali, numero contratto, numero utenza ed ad ogni domandina della donnina per avere qualche chiarimento, il tono autoritario e burbero della signorina si alza di tono e ripete come una cantilena aggressiva "SIGNORA LE RIPETO CHE DEVE RISPONDERE A TONO ALTRIMENTI DOBBIAMO RICOMINCIARE!!!"
Poi però quando viene chiesto l'autorizzazione in nome e per conto del maritino della donnina a stipulare o cambiare contratti anche con terzi, finalmente la donnina si sveglia e boffonchia: "senta, la cosa non mi torna! No, non dò il consenso! Lei dovrebbe chiamare domani, il pomeriggio e parlare con mio marito, che è il vero titolare del contratto..."
"CLIC"
Cos'è questo "CLIC"? Bè, è la linea che viene bruscamente interrotta e non perchè la donnina abbia chiuso il telefono, ma perché l'aggressiva signorina altri non era che una truffatrice, giammai impiegata dell'Enel, ma che incivilmente si spacciava come tale!
La donnina si sveglia dall'incantesimo e si rende conto di essere appena stata bellamente fregata! Col cuore in tumulto e piena di rabbia e paura di aver commesso un'imprudenza, telefona al numero verde dell'ENEL e chi risponde si presenta con nome e numero di operatore - cosa che la burbera signorina falsaria s'era ben guardata dal fare - e spiega gentilmente ciò che in realtà la donnina aveva alla fine ben compreso: l'Enel non chiede dati per telefono, non cambia contratti per telefono, non fa pubblicità per telefono.
Chi aveva chiamato era la famigerata Enel Energia che infischiandone altamente di ogni morale e leicità, non solo si fa promotrice di terrorismo telefonico, ma bellamente si spaccia per l'ENEL e, farfugliando aggressivamente, vi fa chiudere il contratto con il vostro gestore - che sarà magari anche caro, ma almeno possiede una certa dignità - e ve ne apre un'altro a suo nome senza che voi sospettiate nulla, perché non solo i numeri verdi sono simili, ma lo è anche il logo e perfino la ragione sociale, con l'unica differenza che usano il blu, anziché il nero!Il pomeriggio, poi, il maritino della donnina telefona al numero verde dell'Enel Energia denunciando l'accaduto e l'operatore controlla che nessuna procedura di apertura contratto sia stata aperta. Meno male che la donnina all'ultimo minuto s'era fatta vincere dagli scrupoli e aveva detto di no! A discolpa, l'operatore dell'Enel Energia insinua che forse la donnina, spacciandosi per il maritino, volesse cambiargli apposta contratto... lascio a voi immaginare cosa il maritino ribatte a tale frase!
Che vi devo dire? Guardatevi da operatori che si preoccupano troppo delle vostre spese e senza che voi li abbiate chiamati. Dite loro - prima di iniziare - che il vostro telefono è collegato ad una segreteria che può registrare le telefonate e chiedete il consenso all'operatore di poterlo fare... se si arrabbiano mandateli a vaffanc. e se vi rispondono con un "CLIC", sappiate di essere scampati ad una bella fregatura!
P.S. naturalmente ogni riferimento a fatti realmente accaduti è intenzionale e voluta e, per la cronaca, la donnina sono io!
mercoledì 6 ottobre 2010
0Signori si nasce, cribbio e lui, modestamente, vi nacque!
Lo so che a forza di ripeterlo
vi avrò stancato,
ma è bene ricordare ciò che è stato.
Mille storie son passate sotto i ponti
e mille frasi son state riportate,
ma ogni tanto vale la pena ripassare
antiche lezioni
e rivedere vecchi confronti.
Fra l'ieri e l'oggi e il domani
cosa cambia? - ahimé
ne converrete,
se poi la trasmissione viene ripassata
sul medesimo canale?
Lo so che vi aspettate che commenti un po' quello che è successo in questi giorni e certo tra il divorzio con Fini e la difficoltà del Tribunale del PDL di assegnare giusti ed equi alimenti, la speranza sempre viva di nuove elezioni (con diversi risultati) e la solita megalomania del nostro amico BBB nel prefessarsi salvatore del mondo, di argomenti vivaci ce ne sarebbero. Ma il nostro Silvio è figlio (o nonno, mavalà!, che dir si voglia) dei nostri tempi e come tale va trattato, nel bene e nel male: gli si porti rispetto, ma con i giusti guanti, visto che l'età lascia i suoi segni...
Che volete che vi dica? Del resto (s)parlare di lui, il BBB, è come sparare sulla crocerossa! In questi giorni il nostro amatissimo premier ha ancora una volta dato il meglio di se stesso, con una spiccata eleganza nei movimenti e nelle parole che non si impara, ma che è innata nella sua persona… il suo acuto umorismo, la sua proverbiale pignoleria nel riportare i fatti con insindacabile solerzia ed esattezza, del tutto poi scevro di partitismi e di manipolazioni, è cosa nota al pubblico ed al popolo italiano, che in lui crede e che nella sua persona trova un sicuro esempio da emulare.
Per i dubbiosi, in più alti seggi già ci viene data la strada da seguire, la giusta visione da dare alle cose...
Monsignor Fisichella: la bestemmia va contestualizzata. «Bisogna sempre in questi momenti saper contestualizzare le cose - dice monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione - Certamente non bisogna da un lato diminuire la nostra attenzione, quando siamo persone pubbliche, a non venir meno a quello che è il nostro linguaggio e la nostra condizione. D'altra parte credo che in Italia dobbiamo essere capaci di non creare delle burrasche ogni giorno per strumentalizzare situazioni politiche che hanno già un loro valore piuttosto delicato. Ritengo anche che si debba fare di tutto per evitare il conflitto e dobbiamo quindi guardare a cose più importanti e sono convinto che anche i mezzi di comunicazione faranno la loro parte».Che strano, io da non-praticante, da pseudo-credente, da psico-instabile, avevo sempre creduto che una bestemmia è pure sempre una bestemmia e che, da qualsiasi "contestualizzazione" la si guardi, pure Dio - se c'è - si deve per forza sentirsi offeso!
Ma certo se c'è qualcuno a cui va la mia disistima - più che al nostro amatissimo premier - è proprio l'intero apparato politico-ecclesiastico. La religione è ininfluente: gli uomini con la gonna (non me ne vogliano gli scozzesi) non mi son mai piaciuti...
...e poi, cribbio, Signori si nasce – non si diventa! – e Lui, modestamente, vi nacque!! |
giovedì 16 settembre 2010
8Italia e Libia giocano al "tiro al clandestino": diffondete!
fonte: rainews24
Erano in tutto sei i militari a bordo della motovedetta libica che ha sparato contro un motopesca italiano di Mazara del Vallo. Lo fanno sapere fonti della Guardia di Finanza, specificando che tra loro, contrariamente a quanto si era appreso in un primo momento, non vi erano ufficiali. Dei sei militari due sono osservatori e quattro consulenti tecnici.
I finanzieri appartengono al contingente di militari che svolgono ruolo di osservatori e di consulenti tecnici (radaristi, motoristi ecc) nel quadro degli accordi tra il governo libico e quello italiano. Anche l'imbarcazione e' fra quelle cedute dalla Gdf nell'ambito di quest'intesa bilaterale.
Sulla vicenda e sulla sparatoria avvenuta a Mazara del Vallo la Guardia di Finanza ha chiesto dettagliate informazioni.
L'inchiesta
Il ministro dell'Interno Maroni ha immediatamente disposto l'apertura di un'inchiesta per accertare se nella vicenda del motopeschereccio colpito da colpi di arma da fuoco sparati da una motovedetta libica emerga un'utilizzazione dei mezzi donati dall'Italia per potenziare il contrasto all'immigrazione clandestina non coerente con le previsioni del Trattato firmato nel 2007 dall'allora ministro dell'Interno Giuliano Amato.
Il Governo riferisca in Parlamento
"La provenienza della motovedetta libica che ha sparato contro un motopesca di Mazara del Vallo e la presenza, a bordo, di militari italiani rende la vicenda ancora piu' grave. Il governo deve riferire immediatamente sull'accaduto e chiarire, una volta per tutte, tutti gli aspetti dell'accordo siglato con la Libia".
Cosi' la coordinatrice delle commissioni istituzionali del gruppo del Pd alla Camera, Sesa Amici.
Un inferno di fuoco: il racconto dei pescatori
"E' stato un inferno: i proiettili rimbalzavano dal ponte fino alla sala macchine. Ci siamo distesi tutti a terra pregando che nessuno di noi venisse colpito". Il capitano Gaspare Marrone va in mare da oltre trent'anni, con la sua barca ha affrontato molte volte la burrasca e ha salvato la vita a decine e decine di migranti che avevano fatto naufragio nel Canale di Sicilia. Ma i momenti terribili vissuti ieri sera, insieme con i suoi dieci uomini d'equipaggio, difficilmente potra' dimenticarli.
"Ha ragione il comandante, siamo vivi per miracolo", continuano a ripetere i marinai dell' "Ariete", il peschereccio della flotta di Mazara del Vallo mitragliato da una motovedetta libica perche' non si era fermato all'alt.
Quello che il capitano Marrone e i suoi uomini non sanno ancora, mentre nel porto di Lampedusa ricostruiscono gli attimi convulsi dell'assalto, e' che a bordo dell'unita' militare libica c'erano anche alcuni uomini della Guardia di finanza italiana. Si tratta infatti di una delle sei motovedette consegnate alla Libia dal governo italiano, nell'ambito del trattato di "amicizia" siglato due anni fa tra i due Paesi. Il tentativo di abbordaggio e' avvenuto intorno alle 22, quando il motopesca si trovava a circa 30 miglia dalle coste libiche, in acque internazionali: "Ci hanno intimato di fermarci - racconta il comandante - ma io, sapendo quello che ci aspettava, ho preferito proseguire spingendo i motori al massimo. A questo punto hanno aperto il fuoco, continuando a sparare a intervalli di circa un quarto d'ora-venti minuti".
Inseguiti fino alle acque territoriali italiane
Il capitano ha ancora negli occhi il terrore provocato da quei colpi di mitraglia: "Ci hanno inseguito fin quasi dentro le nostre acque territoriali.
Solo all'alba, quando eravamo in vista di Lampedusa, ci siamo sentiti in salvo".
Da anni le autorita' libiche rivendicano la loro giurisdizione sul Golfo della Sirte, sequestrando le imbarcazioni mazaresi sorprese a pescare in quel tratto di mare. Ma il capitano assicura che l' "Ariete", al momento del tentativo di abbordaggio, stava navigando e non era impegnato in una battuta: "Non avevano nessun diritto di fermarci". E invece i militari libici, nonostante la presenza a bordo dei finanzieri italiani, hanno usato le maniere "forti" per convincere i marinai a desistere dalla fuga, come testimoniano la fiancata sinistra e la cabina del motopesca sforacchiati dai proiettili: "Hanno sparato all'impazzata.
I libici hanno sparato ad altezza cabine: altezza d'uomo
Solo per un caso non hanno provocato l'esplosione di alcune bombole di gas che erano in coperta", sottolinea Alessandro Novara, uno componenti dell'equipaggio. Gli fa eco Tameur Chaabane, un altro marittimo tunisino imbarcato sull"'Ariete": "I libici sono degli incoscienti, perche' sparare all'altezza della cabina di comando significa volere uccidere". Ed e' proprio il comandante Marrone a sollevare, con i suoi marinai, il dubbio che la motovedetta che li ha mitragliati sia uno dei sei pattugliatori italiani "regalati" a Gheddafi.
"Non posso esserne certo - spiega - ma era del tutto simile a quelle utilizzate dalla nostra Guardia di finanza e dalla Capitaneria di porto".
La conferma arrivera' solo qualche ora dopo, quando l'equipaggio dell"'Ariete" ha gia' ripreso il mare per proseguire la battuta di pesca nel Canale di Sicilia.
La Libia apre un'inchiesta
L'ambasciatore libico in Italia, Abdulhafed Gaddur, ha annunciato che le autorità libiche hanno nominato un comitato d'inchiesta sui motivi dell'incidente, a cui potranno partecipare anche gli italiani.
Tratto da INFORMA-ZIONE
mercoledì 15 settembre 2010
0Il resto del mondo non conta.
L'italiano che popola questa nostra penisola, ancora crede che il meditterraneo sia la culla della civiltà e che le grandi vestigia romane non sono ciò che oggi sono: appunto, solo vestigia (e nemmeno condonate, per giunta!)
Siamo il popolo delle grandi indignazioni e delle grandi dimenticanze. Urliamo contro l'ingiustizia e poi stiamo lì a inchinarci davanti a chi ci sottrae quei pochi diritti e quelle poche leggi che ancora funzionano. Crediamo alle loro parole (dei politici) e non ci informiamo dei fatti. Anzi, ci dimentichiamo dei fatti e non andiamo nemmeno a vedere come vanno poi a finire.
La nostra intera classe politica razzola male. Ha sempre razzolato male. Solo che oggi parla anche male. Si indigna quando viene scoperta, tanto sa che poi l'italiano dimentica e si ricorderà solo dei sentito dire che meglio saranno diffusi.
Gli italiani-brava-gente mi hanno davvero stufato! Devo dire che ancora sentir discutere su come i nostri politici sono il governo del fare, sui grandi traguardi raggiunti, su come hanno saputo guidare il paese fra terremoti, crisi economica e immigrazione, su come hanno saputo riformare scuola, giustizia, perfino su come sono stati bravi a gestire la tragedia dell'Abruzzo - e la lista sarebbe così lunga poiché sono anni che questo governo traballa, ma si regge in piedi in virtù della stabilità che è insita in un tavolino a tre zampe - mi rende difficile procedere poi nella digestione! Sento ancora quel leghista Ballaman che orgoglioso ha dichiarato di aver rinunciato al privilegio dell'auto blu e poi tralasciare il fatto che si è fatto assegnare quale rimborso benzina per l'uso della sua auto privata - in luogo di quella pubblica - la modesta somma di 3.200 euro al mese, esentericevute, naturalmente, ma sulla parola!
Il partito dell'amore che coerentemente abbraccia Putin e Gheddafi, che litiga ma che non si dimette, questo governo del fare che si auto-celebra, che si auto-intervista e che si auto-legittima, ha ancora davvero credibilità per questa Italia che sempre di più sta diventando il fanalino di coda dell'Europa? Ancora gli italiani credono ai miracoli di Padre Pio e ancora - nelle assemblee del comitato scolastico, sento i genitori litigare sulla presenza o meno della croce nelle aule, ma niente sento sul fatto che quest'anno calano le ore d'inglese, tolgono la seconda lingua straniera, vengono diminuite se non addirittura tolte le ore di laboratorio informatico, in virtù di un maestro unico che tutto sa e tutto può fare, per amore di un insegnamento che non ha bisogno di strutture o finanziamenti, tanto prima della Prima Guerra Mondiale nessuno andava a scuola e pure si campava lo stesso!
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dal blog "http://lecosedasalvare.blogspot.com/" |
lunedì 13 settembre 2010
3Gelmini inaugura se stessa...
Più di 4000 precari della scuola pubblica e provenienti da tutta la Sicilia oggi hanno manifestato a Messina contro i tagli previsti dal ddl firmato Maria Stella Gelmini. Il corteo “Invadiamo lo Stretto: un ponte per la scuola” si è radunato in piazza Cairoli per poi dirigersi verso il porto della città. Nonostante la presenza di forze dell’ordine, i manifestanti sono riusciti a bloccare il traghettamento di alcuni treni delle Ferrovie dello Stato.Dall’altro lato dello stretto, a Villa San Giovanni, analoga manifestazione che ha visto la partecipazione di delegazioni provenienti da tutta la Calabria, Puglia, Basilicata e Campania. Non si sono registrati scontri ma tanta tensione.I manifestanti chiedono la stabilizzazione della loro posizione lavorativa con i fondi erogati per la realizzazione del ponte sullo stretto.Il governo invece sta valutando l’opportunità di utilizzare queste 4000 unità installandoli proprio sulla campata del Ponte come dissuasori umani 24 ore su 24 ore, con contratto “stabile“. Ed in questo clima denso di positività e che fa sperare per un futuro migliore, lunedì 13 settembre la MINISTRESSA Gelmina (vagante) con il suo sorriso appiccicoso ed i suoi colorati occhiali didattici, inaugura l’anno scolastico.
sabato 4 settembre 2010
10CHI OZIA FA BENE ALLA SALUTE. DIGLI DI CONTINUARE!
“NON FAR NIENTE E’ IL LAVORO PIU’ DURO DI TUTTI “ (Oscar Wilde)
Brevi e doverosi cenni sull’origine dell’OZIO.
Da quando l’essere umano abbia iniziato ad oziare non è facile saperlo: nella preistoria certamente, grazie ai graffiti ritrovati, sembra che sia stato notevolmente impegnato da molteplici attività quali la caccia, la realizzazione di oggetti rudimentali, la costruzione di palafitte, la ricerca della legna e l’accensione del fuoco. L’uso della clava e l’inseguimento della donna prescelta per l’accoppiamento biologico, inoltre, lo faceva correre come un forsennato nel Quaternario… per farla breve non si oziava molto.

Una domanda mi sovviene, a me semplice curioso di fenomeni sociali: ma se l’ozio è il padre dei vizi, costui così piccolo e breve, con nessuna voglia di fare, mancante di stimoli attivi, abituato a fare niente di niente, con chi si è accoppiato? E i vizi suoi figli sono legittimi o illegittimi? Ancora oggi gli studiosi non sono riusciti a dare risposte a tali dilemmi, anche se un’analisi storica che ho condotto personalmente dopo aver visionato alcuni annali mitologici, mi permette di avanzare una ipotesi che anche Piero Angela (da me contattato) condivide appieno: un giorno durante lo svolgimento dell’assedio di Troia, mentre achei e troiani combattevano come scalmanati, sembra che la dea Afrodite, mentre tutti gli dei erano impegnati a sostenere i vari contendenti ed erano scesi sulla collina di Hissarlik, si trovava dentro il bar dell’Olimpo e sola, soletta tra un drink e una sigaretta, si mise ad oziare e così, mentre improvvisava una erotica danza del ventre come mai se ne erano viste nell’alto dell’Olimpo, i suoi colpi d’anca sempre più vorticosi e voluttuosi turbarono profondamente il povero ozio che stava seduto tranquillo a bere un’aranciata e cadde dalla sedia sudando come un matto.
Poi la dea, con un sortilegio, considerando che pur essendo virtualmente presente l’ozio non possedeva una sua consistenza molecolare, recitò la famosa formuletta magica: ”Salaga doola, mencica boola bibbidi bobbidi boo mettile insieme e che accade quassù bibbidi bobbidi boo“ ed in men che non si dica, si materializzò uno strano tipo piuttosto bassino dal viso bizzarro e bruttino, di corporatura magra e asettica, con orecchie elefantine e naso adunco, che compensava però tali deficienze con altri doti nascoste che per motivi di censura non possiamo certo citare. La dea lo vide e si rese conto che la materia prima era di qualità scadente, ma considerando che quanto prima tutte le divinità sarebbero rientrate a casa, decise suo malgrado di usarlo per i suoi scopi mitologici e gli offrì cibi e bevande altamente afrodisiache ed alla fine il nostro amico le “zompò“ addosso. Mentre giaceva con lei facendo come un forsennato, disse alla dea: ”Bella mia, stanotte ti farò vedere le stelle...” e lei rispose “Ancora? Sono 3.500 anni che non vedo altro! Piuttosto piccoletto sbrigati che alle 22,00 ho un appuntamento ad un tavolo di ramino“. E dopo questa magica notte, nacquero i famosi vizi che tutti noi amiamo alla follia.
Queste notizie che vi ho fornito e che rappresentano un vero scoop, difficilmente le troverete nei testi ufficiali, mentre un libro che vi consiglierei seriamente è “L’ozio come stile di vita” di Tom Hodgkinson, direttore della rivista britannica “The Idler” che significa letteralmente l’ozio.
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Tom Hodgkinson mentre lavora |
Questo ventunesimo secolo dominato dalla globalizzazione sempre più incalzante, dal lavoro dinamico, dai ritmi industriali stressanti, dalla velocità (a proposito: ricorre il centenario della nascita del futurismo) lascia poca libertà all’ozio. C’è poco tempo da dedicargli e quindi dobbiamo necessariamente ritagliare dei piccoli e angusti spazi per essere onorati della sua presenza. Eppure non costa niente, è gratis, ce l’abbiamo a portata di mano, ma non riusciamo a goderne appieno. I continui impegni quotidiani ci impediscono e limitano l’uso dell’ozio: c’è la spesa da fare al Supermercato, la macchina da portare all’autolavaggio, la figlia a danza, la ricetta da ritirare dal medico, la bolletta da pagare alle Poste, la lite con il vicino di casa, l’amante da coccolare, verificare gli aggiornamenti su face book… e tanto e tanto altro che ci stressa all’inverosimile, conducendoci a fine giornata a cadere esanimi sui nostri comodi divani. Ed è proprio in questo magico momento, tra le 20,00 e le 20,15, in cui il corpo e la mente si abbandonano come relitti nell’oceano, che possiamo inquadrare come l’ozio prenda il sopravvento e avvolga il nostro essere, impadronendosi di ogni pezzetto di noi stessi. E mentre le scarpe volano via, lasciando in libera uscita i due affaticati e puzzolenti piedi e un corpo in decomposizione assume la posizione A12 sul divano in dotazione, tutto svanisce come per incanto! I pensieri vagano alla rinfusa, gli occhi si chiudono come saracinesche, il cuore rallenta i suoi battiti e il corpo, come un camaleonte, diventa un tutt’uno con il copridivano, entrando in magica simbiosi con l’amato elemento d’arredo. Il silenzio diventa padrone assoluto della situazione e tutti gli elementi di disturbo sono messi in condizione di non nuocere. La televisione è spenta, il cellulare staccato, internet sconnesso (come me d’altronde), solo il pace maker di nonno Oreste è l’unica cosa funzionante dentro la casa e niente o nulla può ormai disturbare questo importante cerimoniale. Chi sono, in questo preciso momento, non lo so e a dire il vero non lo voglio neanche sapere! La mente travalica i confini e vaga solitaria tra lo spazio infinito, sembra un satellite sperduto tra la galassia, il vuoto e l’infinito sono le uniche realtà presenti e un senso di pace s’impossessa di ogni angolo inerte del salone in cui l’ozio copre ogni cosa, persino gli acari della polvere sono inanimati e oziano sopra il mio naso. Che sensazione mi procura questo sano senso di ozio! Ne avevo bisogno da tempo, me lo godo e lo sniffo, sono impregnato di inattività assoluta e mi annullo tra le sue braccia, anzi, mi faccio cullare come un bimbo! Saranno forse poco meno di venti minuti che sto impalato e immobile come Tutankhamon nel sarcofago, ma mi sembrano un’eternità. E quando lo share di gradimento raggiunge quasi il 90,89% e potrei anche annullarmi in questa tempesta benefica di ozio e traslare in un’altra dimensione senza nessun problema etico o religioso, anche se non ho ancora firmato il mio testamento biologico, che qualcosa di inaspettato rompe la magica atmosfera che avevo conquistato. Un elemento di disturbo che varca la frontiera del nulla costituito da un’urlo sovrumano mi ridesta dalla posizione ottimale che avevo assunto ed in evidente stato di shock ritorno, come avessi fatto un viaggio attraverso il tempo, alla triste e dura realtà.
“Filippooooooo vieni subito qui, la cena è pronta e poi c’è mia madre da riportare a casa, il cane deve fare i suoi bisogni in giardino, il bambino ha fatto la cacca, la lavastoviglie è da riparare e poi c’è la spazzatura da gettare… e poi… e poi…”
Ricordate, amici ed amiche: l’ozio è una lenta e sudata conquista sociale, che nessuno e niente hanno diritto di usurpare e va difeso con tutti i mezzi a vostra disposizione anche con le armi se necessario ed andrebbe inserito nell’articolo 1 della costituzione Italiana, perché esso è un diritto inalienabile, al pari del lavoro.
E, dunque, godetevelo in fondo, fino a quando potete!
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post a caso
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