Ho letto questo bellissimo commento a questo
post del blog del Grillo (è il secondo!) lasciato da Diego |
Un giorno chiesi a un vecchio amico, un libraio ebreo che aveva vent’anni nella notte dei cristalli e viveva in Germania: «Come mai non sei fuggito? Non vi rendevate conto delle atrocità che i nazisti stavano per farvi?» Lui rispose con due parole: «L’inganno e la speranza.» L’inganno, mi spiegò, sta nel non svelare tutto e subito. «Se Hitler avesse manifestato pubblicamente l’intenzione di deportare milioni di ebrei per gasarli nei campi di concentramento, se avesse svelato la “soluzione finale”, nessuno di noi sarebbe rimasto in casa, tantomeno in Germania, che era la nostra patria, e, forse, si sarebbe sollevato il mondo intero. L’arguzia nazista fu di procedere per giri di vite. Oggi non potete più fare questo commercio, domani dovete appuntarvi una stella, qualche giorno dopo i figli non potevano più frequentare la scuola, il mese dopo un’altra limitazione, sempre più illecita, sempre più iniqua, e a ogni minaccia progressiva, a ogni ingannevole giro di vite, si era indotti a pensare “Non oseranno altro, è impossibile”, si cade vittime, cioè, della speranza, la speranza che è insita nella natura umana. L’inganno e la speranza, appunto, la peggiore delle trappole.»
Quel mio amico non c’è più, e noi abbiamo avuto esistenze più agevolate delle loro, vite costellate di scandali e corruzioni politiche, insabbiamenti, anni di piombo, tangenti, mafie, stragi, ma imparagonabili con l’Olocausto, anche se i crimini del regime sovietico o gli eccidi nella ex Jugoslavia si sono cronologicamente fusi con i nostri più giovani destini. E ne portiamo, anche se involontariamente, la macchia.
Noi abbiamo vissuto in una molto sofferta democrazia. Da qualche tempo stiamo provando un brivido brutto. Ogni giorno che scorre siamo meno liberi. Non sto paragonando assolutamente Berlusconi a Hitler, badate bene! Son pratiche che non mi interessano. L’ho ripreso solamente perché il meccanismo che Diego espone in questo suo commento è davvero lucido ed attualissimo: lentamente ci stanno abituando a digerire e metabolizzare cose come censura, corruzioni politiche e scandali come elementi naturali e che non si possono fermare. E lo fanno con quel metodo riassunto in queste due parole: inganno e speranza. E Berlusconi, a mio avviso, è solo un elemento di questo meccanismo, poiché Berlusconi ha quell’impatto mediatico che smuove le masse, ma la corruzione purtroppo la vedo ovunque: nella destra, nella sinistra, nei vertici perfino della magistratura, nel servilismo di molti giornalisti e della stampa che ha perso – o forse non ha mai avuto – la caratteristica imprescindibile dell’autonomia e della professionalità.
Ci lasciamo ingannare perché, dopo tutto, non perdiamo mai la speranza. Alla fine, non è questa la più grande delle debolezze umane?
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