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giovedì 30 aprile 2009

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NOTIZIE DAL BESTIARIO - Che fine ha fatto Dolly?

Di questi giorni è la notizia – e se ne è parlato sul web più che altro – che un dottore americano, tale Panayiotis Zavos, ha affermato di poter clonare un essere umano, sebbene – e lo ammette lui stesso – non ci sia riuscito. Dei suoi quattordici embrioni-cloni ne ha impiantati undici ma nessuna gravidanza è stata portata a termine.



Tutto si è svolto in luoghi segreti, presso laboratori di cui non si sa nemmeno in che paese si trovino, senza relazioni scientifiche o documentazione a supporto. Però Panayiotis dice: “io posso!”

Ma che cosa? Lui può cosa?

"Se vogliamo intensificare i nostri sforzi si può avere un bambino clonato nel giro di un anno o due, ma non so se siamo in grado di intensificare i nostri sforzi in tal senso".

ed anche

"ci sono centinaia di persone là fuori che sono pronte a farlo, avremo sicuramente una gravidanza e il primo bambino nato grazie alla clonazione".

Ma voi ve la ricordate Dolly, il piccolo musetto bianco che nel 1996 aveva fatto il giro del mondo?

Image via Wikipedia

Dolly esposta al Royal Museum of Scotland

Ian Wilmut riuscì a creare Dolly inserendo il nucleo di una cellula già specializzata in una cellula uovo privata del proprio nucleo. Stimolò poi la crescita di questa chimera con delle scariche elettriche, per indurre la divisione cellulare per mitosi. Così, Dolly è divenuta una inconsapevole Frankenstein.  Ma la piccola e grande tragedia di questo agnellino è stata proprio quella di essere nata da una manipolazione genetica. I suoi geni erano davvero in tutto e per tutto uguali a quelli della madre, tanto da averne ereditato anche l’età. Ogni essere vivente ha, nel suo DNA, iscritta la sua età: una specie di calendario che si accorcia ad ogni divisione cellulare. Dolly è nata con un calendario già iniziato. Del resto molti studiosi hanno affermato che gli animali clonati, anche con la tecnica migliore, vanno incontro ad una serie di problemi legati sia ad un processo di invecchiamento precoce, sia a malattie autoimmuni. Una cellula non è composta solo dal DNA che risiede nel nucleo, ma anche dal citoplasma e dagli elementi che vi sono contenuti. Davvero questa miscellanea è controllabile dallo scienziato?

Dolly non è stato l’unico animale, certamente, ad essere stato clonato – sebbene dopo 277 tentativi falliti! - ma clonare topi, muli non è come clonare un essere umano. Dolly è cresciuta. Ha avuto degli agnellini, poi si è ammalata di artrite ad una zampa ed in seguito di una malattia polmonare progressiva per la quale è stata abbattuta nel 2003. Se nascesse un clone umano e questi, magari a tre anni, a dieci od a venti anni si ammalasse di una malattia degenerativa od autoimmune, cosa faremmo, noi? E se avesse dei figli e questi figli trasmettessero delle tare genetiche?

Quale sarebbe il passo successivo? Ottenere degli esseri umani OGM?

Clonare un essere vivente e far si che l’embrione cominci a dividersi tramite l’elettricità non ci ricorda forse il dottor Frankenstein Junior, un film del 1974 diretto da Mel Brooks? Ci sta tutto: la creatura, l’elettricità, la nebbia fumosa di Londra…

Teri Garr, Gene Wilder, Marty Feldman e Peter BoyleImage by Screenshot, Ermanon dal DVD originale

Non sono – non giudicate diversamente – contro i progressi della scienza e tantomeno della genetica. Sono favorevole all’inseminazione artificiale e sono stata tra quelli che è andata a votare al referendum contro la Legge n.40/2004 perché alcuni suoi articoli sono contro la donna e impedisce ad una coppia il diritto ad un figlio sano.

Ma sono perplessa ed in qualche modo mi spaventa come ci sia una volontà di interrompere e di intromettersi  nel continuum della Natura. Per quanto essa sia stata ed è matrigna, crea errori che poi distrugge, essa ha comunque le sue leggi. I primi esseri viventi apparsi sulla Terra erano eterni. Quelle cellule non recavano in loro e non trasmettevano alcun orologio biologico. Ma ad un certo momento questi ha iniziato a ticchettare ed il processo di evoluzione ha preso il via. Noi oggi vogliamo rallentare, quel ticchettio. Tentiamo di curare le malattie e la manipolazione genetica certo può fare molto. Ma io credo davvero che la clonazione di un essere umano non rientri in nessuna di queste due categorie.

Il Dr Zavos ha dichiarato che i suoi tentativi di clonare un bambino vanno ricercati nell’intento di permettere alle coppie sterili di avere un figlio con un patrimonio genetico di almeno uno dei genitori. Per esempio il DNA del padre ed il citoplasma della madre. Oppure un bambino che sia

geneticamente figlio di una coppia omosessuale. Ma davvero qualcuno vorrebbe un figlio in questo modo, con tutti i rischi di malformazione del feto o di patologie conseguenti? Non è meglio rivolgersi alla donazione di ovociti, alla inseminazione eterologa, agli utero in affitto? La genetica deve essere al servizio della cura, della prevenzione, dell’uomo e non deve sostituire la Natura.The structure of part of a DNA double helix

Image via Wikipedia

 

 

Da  “www.corriere.it”

  apri_virgolette DIFETTI GENETICI - Griffin, fermamente contrario alla clonazione di esseri umani, ha anche sottolineato che tutti gli scienziati che lavorano alla clonazione di animali - mucche, pecore, maiali, topi, capre - hanno riscontrato un'alta incidenza di aborti e di decessi dopo la nascita, oltre che di difetti genetici e di altri problemi di salute. La stessa pecora Dolly a cinque anni risulta molto più vecchia delle sue coetanee e soffre di artrite alla zampa posteriore sinistra. Da tempo il suo creatore, l'embriologo scozzese Ian Wilmut, ha messo in guardia sui pericoli della clonazione.
I PROBLEMI DEI CLONI - Lo scienziato ha fatto una ricerca su tutte le creature clonate dopo Dolly in giro per il mondo ed ha scoperto un quadro allarmante che avrebbe dovuto scoraggiare qualsiasi tentativo di clonare esseri umani. «
I problemi che presentano i cloni sono così generalizzati che c'è da chiedersi se ne esista uno interamente normale. Nessuno dovrebbe neppure provare a clonare un bambino», aveva detto tempo fa Wilmut, che nel suo catalogo degli orrori ha registrato pecore e mucche afflitte da gigantismo, problemi polmonari e disfunzioni del sistema immunitario; topi con placente quattro volte più grandi del normale ed altri che, pur mangiando una quantità normale di cibo, ingrassano a dismisura; maiali con difetti cardiaci e polmonari. «Ci sono abbondanti prove che la clonazione può andare e va male e non c'è motivo di credere che gli stessi problemi non si presentino chiudi_virgoletteclonando l'uomo», aveva detto Wilmut. 

Fonti: Wikipedia, Italia News, Corriere della Sera

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