La luce si spezzettava in mille colori, mescolandosi alle gocce d’acqua della fontanella. L’ombra delle nuvole ne attenuava leggermente l’intensità, che subito ridiveniva splendente non appena il vento le spingeva via.
Chiara continuava a sognare, mentre i capelli le ombreggiavano dolcemente le guance. I suoi occhi verdi erano fissi in un punto lontano, oltre l’orizzonte. Aveva le mani calde, nonostante fosse marzo e l’aria fosse ancora fredda.
Le grida dei merli che si corteggiavano riempiva lo spazio del giardino, ma sebbene il piccolo cortile fosse delimitato da alte case grigie, per Chiara era come se non ci fossero confini attorno a lei.
“L’ora d’aria è terminata.” disse la voce aspra della secondina. “Tutte dentro!”
Meccanicamente Chiara seguì le compagne, sempre con lo sguardo oltre il cielo. Lì, oltre le nuvole, oltre la Terra stessa, c’erano gli occhi scuri del suo bambino. Occhi fissi e sorpresi, eppure sempre pieni d’amore per lei.
Per quegli occhi, il tempo non c’era.
Interessante davvero. Cos'è, un racconto a puntate?
... e l'immagine sotto ha qualche significato?