Chi parla è Augusto Minzolini su Repubblica — 29 ottobre 1994 pagina 34, sezione: CULTURA:
“Non credo che quella della smentita sia una tecnica vincente per un politico, non crea una buona immagine nell'opinione pubblica ma anzi viene vista come una patologia e io penso che l' opinione pubblica sia perfettamente in grado di giudicare come stanno le cose.”
“…io non dimentico mai che il mio referente è il lettore e non il politico e che il mio compito è quello di rappresentarlo come è senza mediazioni.”
“…Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia”
e ancora
“…ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico.”
Questo invece è oggi:
(visto su Beppe Grillo Blog)
Interessante è anche il seguente articolo, di cui queste sono le frasi conclusive:
Liquidare come gossip e come processo mediatico i gravi fatti che stanno emergendo dall’inchiesta di Bari intorno alla persona del presidente del Consiglio è servilismo giornalistico. Il giornalista è l’anello di congiunzione tra il fatto e la collettività. Con il suo editoriale Minzolini ha voluto proteggere il presidente del Consiglio dal giudizio della collettività, con buona pace del principio di sovranità popolare, il caposaldo di ogni democrazia.
E non può che lasciare increduli il finale di quell’editoriale, quando Minzolini dice: “Questa è la linea editoriale del Tg1 che vi ho promesso fin dal primo giorno, cari telespettatori. E che continuerò a garantirvi”. Di fronte alla minaccia di privare la collettività di un sacrosanto flusso informativo, l’unica reazione adeguata è l’immediata destituzione del direttore del Tg1 e la sua radiazione dall’Albo dei Giornalisti.
(da Tg1: molta confusione e troppo servilismo nell'editoriale di Minzolini - Bologna, 23 giugno 2009 – autore avv. A.Tomanelli)
è la solita politica: tutto e il contrario di tutto! ....) ciao!
Se fosse stato coerente con almeno uno dei due discorsi lo avrei anche accettato, presi a se hanno anche la loro logica, il problema è che questa coerenza non c'è stata, e guarda caso propio a vantaggio propio del boss di turno. L'unica via di scampo è informarsi da più fonti e ragionar con la propia testa.
Ciao