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martedì 30 giugno 2009

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Per favore, CHIUDETE IL BECCO!

Ci sono molti modi per azzittire un paese: l’emendamento d’Alia, il blocco della normativa sulle class action, perfino Napolitano che chiede alla stampa: basta polemiche! Ma davvero la stampa fa polemiche? Quei pochi che raccontano quello che accade, non fanno solamente della informazione?

Ho ricevuto la seguente e-mail da “Altroconsumo”:

Class action: ulteriore rinvio, rischiamo di diventare la barzelletta d'Europa!

Il Governo si appresta a far slittare di ulteriori sei mesi l'entrata in vigore della normativa sulle class action. Si tratta di una notizia assolutamente negativa non solo per i consumatori ma anche per lo sviluppo moderno dell'economia del nostro Paese. Mentre viene così ancora una volta calpestato l'interesse generale, la maggioranza dichiara di volersi impegnare a discutere delle modifiche da apportare alla normativa con le associazioni di consumatori: non c'è da esserne felici, considerato che le nostre proposte migliorative da tempo consegnate a governo e maggioranza sono rimaste inascoltate.

Un rinvio dopo l'altro
Dopo due successivi rinvii, l'entrata in vigore delle class action era fissato per il 1° luglio. Ora ecco altri 6 mesi di rinvio. Senza contare che di recente il Senato, sulla base di un emendamento governativo, aveva svuotato di efficacia e impatto la normativa cancellando anche la retroattività delle class action. Una presa in giro bella e buona per i cittadini e un ulteriore regalo alla lobby di quelle parti più retrograde dell'industria nazionale che, anche in questo periodo di crisi, continuano a rifugiarsi nella protezione del governo, arroccate nelle loro posizioni di privilegio. Ci troviamo di fronte allo scontro fra chi sta dalla parte dei consumatori (e che chiede di poter disporre di uno strumento che non penalizza ma responsabilizza le imprese) e del diritto e chi vuole che le aziende, anche se commettono illeciti a loro danno, restino protette da un sistema giudiziario che funziona male.

L'importanza delle azioni di gruppo
Perché è importante l'introduzione delle class action? Perché un consumatore danneggiato dal comportamento illecito di un'azienda subisce un danno che, individualmente, può essere poco rilevante dal punto di vista economico. E quindi può subentrare un atteggiamento remissivo da parte del singolo. La portata economica del danno diventa invece di un certo peso se si considera l'impatto che il comportamento illecito produce sulla collettività dei consumatori. Le azioni collettive risarcitorie, la class action, non sono una minaccia per le imprese, ma uno strumento efficace di controllo diffuso del rispetto delle regole e della responsabilità sociale dell'impresa. Uno strumento che già esiste in Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lituania, Olanda, Norvegia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia e Regno Unito. Continuano peraltro a livello europeo i lavori che porteranno a una normativa europea sulle class action, anche per questo il terzo e probabilmente non ultimo rinvio della class action all'italiana rischia di far diventare il nostro Paese la barzelletta d'Europa.

Riteniamo che un'azione collettiva debba poter essere allargata al più ampio numero di soggetti: la class action dovrà essere applicabile a tutti i consumatori vittime di illeciti diffusi. Diventa importante che tutti i cittadini facciano sentire la loro voce, per questo vi invitiamo a continuare a sottoscrivere il nostro appello al quale aderisce anche il Centro Tutela Consumatori Utenti.

Dalle bollette gonfiate ai mutui: molti i casi da class action
Se il nostro appello rimanesse inascoltato, i consumatori che hanno ricevuto negli ultimi anni le bollette gonfiate di Telecom Italia non potranno usufruire dello strumento della class action per far valere i propri diritti. Stesso trattamento per tutti coloro che illegittimamente non hanno potuto esercitare la surroga gratuita del mutuo a causa delle pratiche commerciali scorrette delle banche. Anche i cittadini di Roma e provincia che hanno pagato per anni un sovrapprezzo per il pane, nonostante la recente decisione dell'Antitrust contro il cartello dei panificatori, non potranno essere risarciti.

La class action non sarà utilizzabile nemmeno per gli oltre 4000 risparmiatori coinvolti nella vicenda Parmalat che si sono rivolti a Altroconsumo.

Poi andate a leggervi il blog di Anna, esattamente questo suo post, di cui questo è un breve stralcio…

pecore tratturo Bertolaso, nel suo primo incontro con i comitati (da notare che il primo momento di confronto avviene mentre a Roma si approva il decreto), aveva garantito che le assemblee si potevano tenere senza problemi; “però dovete dire la verità” aveva detto.

La verità continuaiamo a dirla:

A L’AQUILA CHIUNQUE PROVI A CONTESTARE L’AUTORITA’ DELLA PROTEZIONE CIVILE E DEL GOVERNO VIENE OSTACOLATO, SCHEDATO E OSCURATO CON OGNI MEZZO. I CAMPI SONO I NOSTRI QUARTIERI, LE TENDE LE NOSTRE CASE, E’ ORA DI RIPRENDERCELI E DI RIPRENDERCI LA NOSTRA CITTA’.

Questa è la mail che vorrei inoltraste numerosi alla redazione del giornale Il Centro Abruzzo

lettere@ilcentro.it

Spettabile Redazione,

mi unisco ai Cittadini Aquilani nell'esprimere la mia indignazione nei confronti del vostro quotidiano che ha definito la manifestazione tenutasi a L'Aquila il giorno 27 giugno un evento dei No Global ,distorcendo così, e travisando, le istanze aquilane. In tal modo si favorisce la volontà di indebolire una rete sempre più ampia di cittadine e cittadini che , prescindendo dai colori politici e dalle diverse estrazioni sociali, chiede a gran voce il 100% della ricostruzione, della partecipazione e della trasparenza nella gestione di fondi e appalti. Che, in sostanza, chiede e reclama diritti fondamentali. Sono qui a chiedere di riportare correttamente le informazioni, senza travisamenti dettati dall'alto, e di perseguire sempre la verità che dovrebbe essere la base di ogni giornale degno di tale nome.

Cordiali saluti.

Firma

Vi lascio con una notiziola che vi strapperà, spero, un sorriso. Anche se amaro.

In clima di ulteriori restrizioni e divieti, in vista del G8, il transito sulle strade sarà interdetto anche ai numerosi greggi che popolano la nostra zona. Ovvio che le pecore non potranno essere munite di debito "budge", il pass pedonale, ché le automobili ce le possiamo scordare in quei giorni, che verrà conferito solo a pochi eletti.

Poi Napolitano che dice (riportato da “ilgiornale.it”):

Roma. Da qui al G8, serve «una tregua nelle polemiche». Da oggi al più grande evento internazionale dell’anno, dice Giorgio Napolitano, serve una moratoria, un armistizio, una sospensione delle ostilità. Se non si spegnerà il frullatore, spiega il capo dello Stato, se non ci daremo tutti una regolata, a pagarne le conseguenze sarà il Paese intero, vista «la delicatezza dell’appuntamento» che l’Italia sta per ospitare. «Capisco le ragioni dell’informazione e della politica», però, data la situazione, «sarebbe giusto fermare le polemiche».

Pensierino di nonna papera:

NONNA_papera

Fate come se foste a casa vostra (con la porta chiusa, però), ma dite la (nostra) verità. E se proprio non ci riuscite… CHIUDETE IL BECCO!!!

2 puntini di sospensione:

  • Paola

    Ciao Daniela piacere di conoscerti... grazie di essere passata e dei complimenti... ho dato una sbirciatina nel tuo blog e noto con piacere che sei una scrittrice... complimenti e un in bocca al lupo per la tua ultima creazione...
    Poi con calma torno a curiosare meglio... per ora ti lascio una serena serata... un abbraccio

  • ex-dani

    @Paola: diciamo che ci provo! L'importante è non dimenticarsi dei sogni.. torna quando vuoi! Ciao!

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