“E’ tutta spazzatura!” tuona indignato il nostro premier dall’alto delle sue scarpe con il rialzo.
Sono in cucina, carico la lavastoviglie e mi dico: ecco la solita solfa tipo l' “Italia siamo noi e da qui non ci smuoviamo!”. Della serie, “tutti ce l’hanno con me perché sono piccolo e nero” , anzi “abbronzato” per dirla con parole sue. Apro le porte del mobiletto sotto il lavabo per prendere le pastiglie del detersivo e scopro, con amarezza, che sono quasi finite.
“E’ in atto un colpo di Stato!” rinforza subito il nostro premier, senza che la rabbia riesca a scompigliargli i capelli.
Fuori, la campagna è piena di un colore verde vivido ed il cielo è grigio e pesante. Il vento soffia fastidioso e sento che il mio solito mal di testa sta montando. Ho la sfortuna di appartenere a quel gruppo – sempre più numeroso – che è meteoropatico.
“Non vogliono che noi governiamo! Ma non l’hanno capito che NOI siamo la MAGGIORANZA del paese?” grida dal teleschermo il nostro premier, mentre la voce gli si fa roca per lo sforzo.
In famiglia siamo in attesa di un nuovo piccolo membro: un gattino di cinque o sei mesi. Fra un po’ di giorni andrò a vederlo con mia figlia-di-mezzo (ndr.nel senso che è la seconda, quella che ama i pesciolini rossi) .
“Ho ripulito Napoli e posso farlo di nuovo!” si esalta il nostro premier, aggrappandosi con forza al trespolo dei microfoni.
Metto sul tavolo della cucina il cesto della frutta ed un pensiero mi colpisce improvvisamente: forse che ci siamo? Il nostro premier sente la terra tremargli sotto i piedi e sa che non potrà contare molto sulle sue suole anti-sismiche? Mi pare, infatti, che le scarpe le aveva comprate qualche mese fa a L’Aquila: quelle che aveva prima gli si sono rotte quando era salito sull’elicottero per scappare dai giornalisti ed dagli aquilani che volevano porgli delle domande circa i milioni stanziati e non ancora arrivati, oppure quei milioni raccolti grazie alla solidarietà degli italiani, anche quelli non sono ancora arrivati. Probabilmente il governo sta ancora decidendo se investirli in Tremonti-bond o in derivati… Si sa, il nostro premier ha qualche difficoltà con le domande dirette. Bisogna capirlo: c’è sempre il rischio che colpiscano nel segno! L’emicrania si sta allentando – grazie anche alle trenta gocce di novalgina – e la consapevolezza che, forse, il nostro premier stia davvero arrivando alla frutta mi distende l’anima.
Gironzolo, poi, fra i miei blog preferiti, curioso su Vukiblog e mi fermo qui:
Bé, pazienza. Vukic è più acuto di me. Forse non sono ancora arrivati alla frutta, ma – ne sono certa – stanno esaurendo le portate…
Grazie a Vukic per il permesso di usare la sua vignetta!
Adoro queste cronache, pur dicendo la loro si fanno leggére léggere. Il mal di testa passato vero?
ciao :)
@Ormoled: Vero.