Ad Menu

menu orizzontale multilivello

lunedì 22 giugno 2009

4

NOTIZIE DAL BESTIARIO - ERA LA CASA DI MARZAPANE

Là, mami
Era la casa di marzapane
La`, mami
Era la notte più fresca che c'è
Il sogno si fermò
Comincia a sanguinare

Ero bambino, bambino, bambino
Quella era la grande città


la_casa_di_marzapane

Al comizio di Cinisello, il nostro amatissimo premier sforza la voce per sovrastare i pallidi tentativi del suo pubblico di applaudirlo. Non ce la fa lui e non ce la fanno loro. Si aggrappa ai microfoni con le mani, solleva le braccia al cielo e grida VERGOGNA! Mi consenta, VERGOGNA!! ma le mani gli tremano e sembra quasi reduce da molti notti insonni.
Certo, il suo ruolo di utilizzatore finale deve stancarlo molto ed ancora la sua vulcanica gioia di vivere – così la chiama Mavalà Ghedini – non gli ha suggerito un nuovo programma televisivo da propinarci per sviare la nostra attenzione dai suoi lati oscuri… L’Aquila non è più di moda, per lui, chisenefrega del G8, la FAO ed il suo miliardo di uomini a rischio fame non sono al suo livello: l’italiano medio vuole lui, vuole sentire le sue idee e controidee, ama con delirio le sue dichiarazioni e crede cecamente alle controdichiarazioni che immancabilmente seguono.

Perfino l’Iran, con la sua democrazia negata, non va bene: troppe similitudini? No, no. Ci vuole qualcos’altro. Ma cosa? Il suo viaggio di Lourdes alla casa bianca è passato in secondo piano alle dolci dichiarazioni di Patrizia D'Addario. E la legge sulle intercettazioni telefoniche? Che fine ha fatto? Tutti ficcanaso, questi giudici italiani! Vogliono sapere tutto! Ma cosa se ne fanno di tutta questa informazione?

L’italiano medio ha bisogno solo di pane e veline, di passa-parola e ruota della fortuna. Magari vicino possiamo metterci un piccolo Fede, ma anche questo ormai non serve molto. No, no. Tutto ciò non va bene! Per nulla! Povero amatissimo premier, inconsapevole pedina dei soliti comunisti che sfruttano i morti, le speranze ed i i dolori…

Ci vorrebbe un tsunami! O, magari, un meteorite che spazzi, che so?, la città di Bari?

La`, mami
il tempo corse violento e distratto
Dai, gioca
Giochiamo a ridere e a batterci qui
Il sogno si fermò
Comincia a sanguinare


Ero bambino, bambino, bambino
Quella era la grande città
E non la smettevo di scoprire
Oltre i confini della città
Ero bambino, bambino, bambino
Fino ai confini della giungla

Ero bambino, bambino, bambino
Quella era la grande città
Non la smettevo di scoprire
Oltre i confini della realtà


Bambino, bambino
Non nascere mai

(Litfiba 3 – 1988 “Bambino”)

4 puntini di sospensione:

  • upupa

    ...hai dimenticato il pallone!?
    Il millantatore può urlare quanto vuole...ma ormai è svergognato!

  • Ormoled

    eppure parlavo oggi con un'amica che ha presenziato ai seggi che mi diceva che Berlusca ha preso un sacco di voti. Evidentemente, nonostante le sue fatiche da utilizzatore finale, ancora funziona.
    Ciaooo

  • Anonimo

    Forse è più bravo a fare i comizi elettorali che a ricoprire il ruolo che ha.

  • ex-dani

    @upupa: già, il dio pallone! Ma ormai anche lui è divenuto terreno privato. Se non hai Mediaset Premium... in ogni caso, lentamente ma inesorabilmente il silicone che si mette in faccia dimostra le prime rughe

    @Ormoled: questo è quello che intendo per cittadino-golem. L'italiano medio che non distingue la realtà che gli sta attorno da quella che gli viene propinata dai mass-media e dalla televisione.

    @Giovanni Greco: la cosa che meglio riesce a vendere è la sua faccia. Le parole sono solo accessorie. Ma sono ancora molti quelli che ci credono.

rosa sui libri

Java script dei numeri pagina blog

post a caso

Denim Template © www.Blogger.com - Clear Template by http://lafarfallachescrive.blogspot.com

changed Altrodove Template by http://altrodoveblog.blogspot.com/

Non copiare, ma chiedi, linka e ti sarà dato!

I MONDI DELL'ALTRODOVE by Daniela Gambo is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Creative Commons License

«I Mondi dell'Altrodove» Copyright © 2008 di Daniela Gambo

Back to TOP