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lunedì 26 aprile 2010

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Evoluzione della specie umana

Con il sorriso sulle labbra
e con i capelli al vento,
noi procediamo su questa strada,
senza renderci conto che il count-down è già iniziato,
che non torneremo mai indietro
e che diviene sempre più difficile fermarlo...

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giovedì 22 aprile 2010

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Ciuffina e l'evoluzione della specie

Vi presento Ciuffina, donna dei nostri tempi, quindi complessata e piena di dubbi, una piccola grande pensatrice che soffre di emicranie e di nostalgia!

Evolversi: che difficoltà!

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martedì 13 aprile 2010

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Italia alla deriva (Parte II) - dell'inganno e della speranza...

Ho letto questo bellissimo commento a questo post del blog del Grillo (è il secondo!) lasciato da Diego | Un giorno chiesi a un vecchio amico, un libraio ebreo che aveva vent’anni nella notte dei cristalli e viveva in Germania: «Come mai non sei fuggito? Non vi rendevate conto delle atrocità che i nazisti stavano per farvi?» Lui rispose con due parole: «L’inganno e la speranza.» L’inganno, mi spiegò, sta nel non svelare tutto e subito. «Se Hitler avesse manifestato pubblicamente l’intenzione di deportare milioni di ebrei per gasarli nei campi di concentramento, se avesse svelato la “soluzione finale”, nessuno di noi sarebbe rimasto in casa, tantomeno in Germania, che era la nostra patria, e, forse, si sarebbe sollevato il mondo intero. L’arguzia nazista fu di procedere per giri di vite. Oggi non potete più fare questo commercio, domani dovete appuntarvi una stella, qualche giorno dopo i figli non potevano più frequentare la scuola, il mese dopo un’altra limitazione, sempre più illecita, sempre più iniqua, e a ogni minaccia progressiva, a ogni ingannevole giro di vite, si era indotti a pensare “Non oseranno altro, è impossibile”, si cade vittime, cioè, della speranza, la speranza che è insita nella natura umana. L’inganno e la speranza, appunto, la peggiore delle trappole.»
Quel mio amico non c’è più, e noi abbiamo avuto esistenze più agevolate delle loro, vite costellate di scandali e corruzioni politiche, insabbiamenti, anni di piombo, tangenti, mafie, stragi, ma imparagonabili con l’Olocausto, anche se i crimini del regime sovietico o gli eccidi nella ex Jugoslavia si sono cronologicamente fusi con i nostri più giovani destini. E ne portiamo, anche se involontariamente, la macchia.
Noi abbiamo vissuto in una molto sofferta democrazia. Da qualche tempo stiamo provando un brivido brutto. Ogni giorno che scorre siamo meno liberi.
Non sto paragonando assolutamente Berlusconi a Hitler, badate bene! Son pratiche che non mi interessano. L’ho ripreso solamente perché il meccanismo che Diego espone in questo suo commento è davvero lucido ed attualissimo: lentamente ci stanno abituando a digerire e metabolizzare cose come censura, corruzioni politiche e scandali come elementi naturali e che non si possono fermare. E lo fanno con quel metodo riassunto in queste due parole: inganno e speranza. E Berlusconi, a mio avviso, è solo un elemento di questo meccanismo, poiché Berlusconi ha quell’impatto mediatico che smuove le masse, ma la corruzione purtroppo la vedo ovunque: nella destra, nella sinistra, nei vertici perfino della magistratura, nel servilismo di molti giornalisti e della stampa che ha perso – o forse non ha mai avuto – la caratteristica imprescindibile dell’autonomia e della professionalità.
Ci lasciamo ingannare perché, dopo tutto, non perdiamo mai la speranza. Alla fine, non è questa la più grande delle debolezze umane?

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martedì 6 aprile 2010

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6 aprile 2009 - 6 aprile 2010

Per non dimenticare. Un pensiero e un ricordo alle oltre 300 vittime del terremoto in Abruzzo. Condividete questa frase oggi.
(Andrea De Luca.)







Non dimenticare

Continuiamo a non dimenticare

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sabato 3 aprile 2010

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Ru486 - aggiornamento

Sono di pochi giorni fa le dichiarazioni veementi a cui ormai ci ha abituato la politica dei nostri tempi. I governatori appena eletti delle Regioni Veneto (Luca Zaia) e Piemonte (Roberto Cota) polemizzano sull’introduzione – o meglio, sulla loro volontà di non introdurla - negli ospedali delle suddette regioni, della famigerata pillola Ru486.
Appena insediata, già la Lega dimostra di aver appreso egregiamente le lezioni somministrate da BBB ai suoi adepti: qui lo dico e tanto dopo lo ritratto.

Vignetta di Joshua HeldAvevo già affrontato l’argomento della pillola abortiva in altri post (Leggi Una pillola per ogni cosa e Come agisce la Ru486), ricevendo commenti molto interessanti, chi contro o chi a favore, in ogni caso tutti lasciati da lettori “pensanti”, che sentivano il problema e questo non è poco!! In ogni caso avevo cercato di far comprendere il mio punto di vista e ve lo ripropongo qui.

Tengo a precisare che l’interruzione volontaria della gravidanza è una gran brutta bestia: è una esperienza che non auguro di fare a nessuna donna, è una sconfitta della vita che si moltiplica ed è anche un tradimento fatto alla stessa natura dell’entità Donna-Madre. Ma è anche una decisione intima, dolorosa e personale che nessuno può imporre o negare ad una donna, così come nessuno può imporre o negare il diritto a divenire madre.
Tengo a precisare inoltre che con un Referendum del 1981 il popolo italiano ha espresso la sua volontà di inserire nel suo ordinamento, una Legge che regoli e garantisca l’interruzione volontaria della gravidanza per quelle donne che ne facciano richiesta e tale Legge si impegnava ad aiutare, supportare e offrire una eventuale valida alternativa alla IVG.
Ma i nostri politici – tutti indistintamente e non solo quelli attuali – si sono sempre sottratti ai loro impegni: valide alternative non ci sono, i supporti psicologici sono inesistenti, mentre abbondano la demonizzazione verso chi questa scelta decide di farla.

Quando ero in attesa della mia figlia-di-mezzo, ho avuto alcuni problemi durante la gravidanza che mi costringevano a day-hospital ogni mese, affatto piacevoli e molto stressanti. Mentre la mattina ero sempre occupata con ogni sorta di esame, il pomeriggio era dedicato al controllo glicemico ogni due ore e così – benché mi assegnavano sempre un letto dove potermi stendere – preferivo di gran lunga passeggiare nel giardino dell’ospedale se c’era il sole o per i corridoi se pioveva. In alcuni momenti ero particolarmente stanca che me ne stavo distesa a letto. Una volta capitai in una stanza di otto letti ed accanto a me c’erano giovani madri di pochi giorni, fiere di aver partorito e che a gran voce si scambiavano impressioni su allattamento e quantità di cacche espulse, sotto lo sguardo indifferente delle infermiere – quando c’erano – mentre accanto a loro, facendo finta di dormire, se ne stava una donna con il lenzuolo tirato fino al mento e che ai piedi del letto le avevano messo appesa la cartella che non indicava il numero di poppate o di scariche, ma tre lettere belle grandi, tanto che potevo leggerle perfino dal mio letto: IVG! Peggio della Lettera Scarlatta di Hawthorne!

vergogna Per quanto ci si affanni sulla moralità dell’interruzione di gravidanza – perché è così che si chiama, dato che la parola aborto è già di per sé negativa e richiama una condanna già emessa da chi la usa – essa comunque non è una passeggiata e l’uso di una pillola non la rende affatto meno dolorosa. E’ mia opinione che una donna che si trova a scegliere l’IVG, dopo non sarà più la stessa, come non sarà più la stessa dopo aver subito una violenza sessuale o dopo essere divenuta madre contro la sua volontà. E credere che una donna possa scegliere l’interruzione di gravidanza a cuor leggero “solo” perché a provocarla è una pillola che non rischia di perforarle l’utero come può la tecnica chirurgica, non solo è riduttivo, ma è palesemente infamante per la dignità dell’essere umano Donna!! E poi la Ru486 induce l’interruzione volontaria della gravidanza in un lasso di tempo che si prolunga (può arrivare anche a due settimane), lo fa con la paziente sveglia e cosciente, con crampi uterini ed emorragia, mentre la tecnica chirurgica avviene sotto anestesia e dura un’ora.

Nel nostro tempo e con la nostra cultura, le gravidanze indesiderate, le violenze e le malattie trasmesse sessualmente dovrebbero essere debellate all’origine: ce ne stiamo qui a giudicare con supponenza e non creiamo quella rete di solidarietà, prevenzione, assistenza sanitaria, aiuto alla vita che dovrebbe essere compito di uno Stato Civile e che la Legge sull’Interruzione di Gravidanza voleva garantire.

Non saranno le Crociate contro la Ru486 che fermeranno l’aborto, ma una corretta e civile educazione sessuale sull’uso di contraccettivi e profilattici, sulla condanna ferma contro le violenze, su un aiuto alla vita costante e materiale, con ausilio – perché no? – di case famiglia, di asili nido, di canali preferenziali per il lavoro, a fare davvero la differenza.

Questo è ciò che penso.

Se volete, potete dire la vostra.

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