Rivisitazione della canzone “Generale” di F. De Gregori (1978)
Vuole essere per tutti noi cittadini, per i tecnici, per i politici, per gli addetti ai lavori, per gli amministratori, per chi ha potere di decidere sulle cose che interessano il destino della nostra città, un modo per ricordare i tragici eventi che hanno interessato Messina e i comuni di Scaletta Zanclea e Itala.
Fermiamoci ogni tanto a pensare che ogni vicenda che interessa gli uomini ed i luoghi in cui viviamo, non può lasciarci indifferenti e non lasciare dei frammenti dolorosi dentro ognuno di noi.
Sarebbe triste e meschino fare finta di niente.
Chiediamo e pretendiamo serietà e attenzione nelle scelte programmatiche del nuovo P.R.G. e ricordiamo a coloro che tracceranno le linee sulla cartografia di base, di tenere accanto alle norme di attuazione ed il regolamento edilizio i giornali e tutti gli articoli che riguardano quel tragico 1 ottobre del 2009 dove 39 morti innocenti ed un territorio ancora sconvolto e devastato chiedono giustizia e anche… un perché a tutto questo.
La professionalità e la competenza vanno accompagnate da un profondo senso etico, questo indissolubile collante è l’unico che potrà garantirci un prodotto di qualità e la nascita di un nuovo strumento urbanistico che soddisfi le esigenze della collettività.
Le chiacchiere da salotto, i soliti intrighi ministeriali ed i sotterfugi della politica, stavolta, lasciamoci dentro il ripostiglio ad ammuffire.
Varrebbe la pena di provarci, che dite?
di Michele Giunta
(Piano regolatore) Generale dietro alla collina,
ci sta la frana grossa ed assassina
e in mezzo al prato c'è una palazzina,
crolla al tramonto, sembra una cascina
di cinquanta inquilini e di cinque piani,
venuti al mondo come le tue norme
spariti sul pendio come neve al sole
e mai più ritornati.
(Piano regolatore) Generale dietro la tua redazione,
lo vedi il traghetto che portava al molo
non fa più fermate neanche per attraccare
si va dritti sul ponte senza più pensare
che la campata e' bella e se cade fa male
che torneremo ancora a nuotare
e a farci male se si muore,
se si muore vicino alle infrastrutture.
(Piano regolatore) Generale il territorio è finito
il dissesto è presente, è vivo, va battuto
dietro la collina non c'è più nessuno
solo macerie, superstiti in silenzio e vecchi
buoni da consolare buoni da dimenticare
da chiamare solo quando bisogna votare
quando i bambini piangono
e nelle case non ci vogliono rientrare.
(Piano regolatore) Generale queste cinque tavole
questi cinque elaborati nella borsa di pelle
che senso hanno per questi luoghi
di questa città che è mezzo vuota
e mezza piena e va veloce
verso la sua fine, tra due minuti
è quasi il disastro, è scesa la frana,
è sceso il terrore.
Da cantare a squarciagola questa nuova versione... Ci sta tutta.
Direi che Michele possiede un'anima da cantautore!
Complimenti a Mic!