L’Italia si estende nel Mediterraneo come un’ancora di salvezza per tanti immigrati che provengono da paesi in cui rischiano la morte. Il nostro premier sceglie la linea dura. L’UE chiede spiegazioni ed è polemica.
Al di là delle questioni riguardo Malta che mette a disposizione cibo ai così detti “disperati” e regala benzina ai barconi a condizione che voltino la prua verso l’Italia, andando oltre alle polemiche sull’Unione Europea che penalizza l’Italia pur che i clandestini rimangano nel suo territorio e lasciandoci alle spalle perfino il maniacale protagonismo del nostro premier – premesso tutto ciò e dimenticato – cosa mai prova, sogna e spera un uomo, una donna, quando lascia il proprio paese perché semplicemente rimanervi vorrebbe dire morire? Sono esseri umani che rischiano la vita su fragili imbarcazioni, alla mercé dei peggiori individui, gli scafisti, per raggiungere una speranza, per arrivare sulle coste dell’Italia spinti dal più elementare dei bisogni: vivere e vivere liberi.
Non si sono posti la domanda se è meglio morire sulla terra o in mare, perché non hanno altra scelta. Arrivano e trovano campi di accoglienza con muri alti cinque metri ed il filo spinato in cima.
Di qualsiasi orientamento politico si sia, qualsiasi opinione si abbia – esclusi naturalmente Bossi % Co. – è innegabile, inconfutabile, che gli uomini siano uguali. E nei diritti e nella natura.
Io sono italiana.
Pago le tasse ed i servizi che lo stato italiano mi eroga.
Spesso gli italiani protestano quando qualcuno – che non ha la cittadinanza – ha più diritti e più aiuti di loro. “Ma come?” – protestano - “ Io lavoro, sudo e fatico e… pago!! ed un immigrato, giunto qui fresco fresco, ottiene asili gratuiti per i figli, case del comune, assistenza sociale…”
Da fastidio? Si, da fastidio. A molti.
Però questo è un disservizio tutto imputabile allo Stato italiano. Tipico di chi non solo non è calato nella realtà cittadina, ma la ritiene comunque in grado di sopravvivere anche con pochi o nessun mezzo.
Lo sapete che, per aver diritto all’esenzione del ticket sanitario, un italiano deve essere disoccupato – od a carico di un disoccupato - iscritto nelle liste di collocamento con un reddito lordo inferiore a 8.263,31? Questo vuol dire che se io – o la mia famiglia cui sono in carico - guadagna 635,64 euro mensili lordi per tredici mensilità, ho la possibilità non solo di pagare un affitto (o un mutuo – se me lo danno), le bollette, i vestiti e da mangiare, ma anche di pagare un ticket di 75,00 euro per esami del sangue che comprendono i normali controlli che almeno una volta ogni due o tre anni si fanno per tenere sotto controllo glicemia, colesterolo, ferro e quant’altro. Non parliamo di dentista o di ticket per i medicinali!
Di contro, se lavoro regolarmente, pagando i contributi INPS e porto a casa qualsiasi cifra – anche i classici 500,00 euro di un lavoro impiegatizio part-time – e credete sono cifre tutte misurate sulla mia esperienza personale – non ho diritto a NULLA!
Conosco coppie di uomini italiani e donne extra-comunitarie che non si sposano ed i cui figli sono esclusivamente a carico della madre al solo fine di ottenere agevolazioni nell’assegnazione di asili comunali, di cui non pagano la retta di mensa, sanità gratuita e tutta una serie di contributi ed esenzioni previsti per gli extra-comunitari privi di reddito e con bimbi a carico. E’ truffa? Qualcuno direbbe spirito di sopravvivenza (del resto sfido chiunque ad essere ligio su queste cose se non possiedi niente…), ma a volte chi usufruisce di tutto questo sono persone a cui, poi, a conti fatti, non manca il “vile” denaro.
Poi ci sono anche donne che sono italiane, che sono senza lavoro ed hanno a carico un bambino piccolo, senza padre e senza una famiglia alle spalle. Queste cambiano città per tentare di rifarsi una vita e non possono richiedere una casa comunale se non hanno la residenza nel comune… e non le danno la residenza, se non hanno una casa.
Conosco casi in cui famiglie albanesi o zingare sono in cima alle liste dell’ATER ed il comune porta loro, a casa, le derrate alimentari, che prontamente vengono vendute “in nero” ed a prezzi più bassi di un supermercato, ai pensionati del palazzo.
Questi sono esempi di come lo Stato italiano e la politica crea delle liste di cittadini A, B, C… ed avanti così. E’ profondamento ingiusto, perché si fa distinzione tra “disperato” e “disperato”, aumentando e fomentando una “guerriglia” tra poveri che non ha senso di esistere, poiché da sempre è proprio chi ha poco, a dividere quel poco con chi non ha nulla. E’ la solidarietà degli sfortunati verso chi è meno fortunato, verso chi è nato nel momento sbagliato nel posto sbagliato. Sia esso italiano, extra-comunitario od un perseguitato dalla sfiga.
Tutto il resto è politica.
Tutto il resto apre a dismisura la forbice fra chi ha e chi non ha.
Daniela, è un gran bel discorso completo il tuo, e a rafforzarlo dico che tutto questo succede perchè mancano delle leggi chiare e dei controlli seri (nei tempi e nelle modalità). Io sono per l'accoglienza ma con delle regole ben fatte, precise, e severe. Se hai bisogno ti aiuto, e se dimostri che puoi restare, magari come rifugiato perchè nel tuo paese c'è la guerra, io ti accetto ma devi seguire le regole del paese che ti ospita. Tutti i trucchi che italiani e non usano per "risparmiare" ormai li conosciamo basta far partire i controlli necessari e multare dove serve. Accettare tutti è tanto sbagliato come rimandare indietro le persone. Entramebe le soluzioni hanno in comune la mancanza di una buona regola. Discorsone che potrebbe esser lungo questo :)
A presto, ciao
Concordo con te nella sostanza, aggiungo però che cmq accoglierli e basta non é la soluzione; a parte coloro che hanno e dovrebbero avere il diritto d'asilo, gli altri che arrivano qui sanno che non sarà facile perché purtroppo, cmq, la crisi esiste anche qui.
Questo non significa che la soluzione sia quella perseguita da questo esecutivo, ma credo che si dovrebbe (e con questo "si dovrebbe" alludo all'UE tutta e non solo l'Italia) agire per migliorare le condizioni di vita in quei Paesi e magare non stringere rapporti di amicizia con certi governi....
PErché cmq abbandonare il proprio Paese non é mai una cosa piacevole per loro; non lo é per nessuno se non lo fa per scelta ponderata e voluta ma per disperazione.
@Ormoled: certo, regole. Controlli e parità di diritti a parità di condizioni. Non è difficile, in teoria. Ma oggi come oggi è una questione che andrebbe affrontata.
@Daniele: in linea di massima, condivido. Meglio insegnare a coltivare il grano, che regalare farina. Ma esiste anche un importante diritto di ogni Stato e di ogni Nazione: ed è il diritto di avere sue leggi e suoi rappresentanti sul proprio suolo nazionale. Esiste il non -interventismo di uno stato in un altro (cosa che gli americani ancora non hanno imparato a fare!) e poi c'è il delicato ruolo della diplomazia e delle sedi diplomatiche in terra straniera. Perseguitati religiosi, politici, violenza e schiavismo sulle donne islamiche da una parte e dall'altra la libera espressione indipendente di uno stato: dove comincia e dove finisce la libertà di un uomo, donna o bambino davanti allo Stato? Fin dove questi possono venir sacrificati? Fin dove noi europei possiamo spingerci all'interno di uno stato straniero? Forse - e ripeto forse - dare asilo ed assistenza ai rifugiati è la sola cosa che ci è possibile fare... non so.
Ciao^^
condivido il post ed la tua risposta a Davide. Il fatto credo è che i paesi occidentali tendano a sfruttare i paesi poveri. Non conviene a nessuno insegnare agli africani come si fa la farina, conviene invece che lavorino come schiavi per le imprese occidentali. E' pura utopia credere che l'Africa o alcune zone dell'Asia o dell'america del sud siano un paesi fatto solo di gente povera. La mano del capitalsmo spietato li c'è, poi però quando i disperati cercano di avere una vita migliore fuori dalla prigione .... e alora no... non va bene!
forse sono troppo drastica ma da giornalista le mie orecchie ne hanno sentite davvero tante di spiegazioni politiche e morali.
un abbraccio da Londra, dove con il mio passaporto Europeo non fanno storie :)
Clelia
ps. post interessantissimo :)))
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Il tuo post mi ha ricordato questi versi letti proprio oggi su un altro blog:
http://sottiletensione.blogspot.com/
"Brandelli di vita camminano lungo strade affollate,
sono mescolanze razziali, culturali che fino a ieri donavano splendore,
oggi solo deliranti grida di potere e sangue, vivere diventa terrore,
vivere è una condanna … ma solo per chi è nato nella polvere e dentro al fango."
da "L'antidoto dei potenti" di OM
Bella la tua analisi! Spero solo che la "guerriglia tra poveri" sia stata provocata "solamente" da incompetenza e incapacità di gestire la cosa pubblica da parte dei nostri politici e amministratori e non da una precisa volontà di scatenare xenofobia, razzismo e intolleranza, con conseguenze che sarebbero gravissime e a lungo termine per gli italiani.
Non sono molto d'accordo sul relegare a subumani i leghisti. Essi vanno combattuti con la forza della ragione e delle idee democratiche, non cercando di contrastarli con la loro stessa arma: l'apartheid. :D
Il tuo blog è bello, solidale e impegnato!!!!
E' una goccia nel mare del web, ma milioni di gocce stanno già creando la possente onda che travolgerà l'informazione imbrigliata, vecchia e stantìa dei canali ufficiali!!
Stiamo assistendo a una vera rivoluzione!!!
Un articolo (ops! post volevo dire)chiaro e diretto come questo non si troverebbe mai sulle testate dei giornali, né di sinistra, né di centro, né di destra! Suonano tutti di falso e addomesticato.
Brava!!!!
Ciao!
@Milo: Grazie Milo per le belle parole!! Le merito? Non lo so: so solo che vedo delle cose, le sento e voglio dirle!
Condivido con te il fatto che i leghisti vanno combattuti con la ragione: essi stanno ricalcando delle orme che hanno quasi distrutto l'Europa nella seconda Guerra Mondiale, solo che loro ed anche noi, abbiamo alle spalle la Storia e da questa sembra che nessuno si decida ancora ad imparare niente... gli esempi sono tanti, sotto gli occhi di tutti. In troppi non volgiono vedere.
E sì, penso anche che la "guerra fra poveri" conviene a qualcuno e che spesso viene fomentata. Sono pessimista nei riguardi dell'uomo di potere e nelle masse ceche. Ho fiducia invece nel potere dei singoli, dei gruppi con degli ideali: spero che il pensiero di questi pochi divenga contagioso!
Un bacio^^^
Daniela
Belissimo!
No parlo italiano!
Belissimo!
Gilberto
nel mezzo del cammim
@Gilberto: Ciao Gilberto, felice che tu sia passato^^^