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giovedì 23 giugno 2011

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Pronti? P1, P2, P3, P4.... VIA!

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lunedì 20 giugno 2011

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Qualcosa bolle in pentola


Ha qualcosa di piuttosto losco, strano e inquietante l'ultima dichiarazione che ha rilasciato il direttore della NASA Charles Bolden.
Non uno come tanti altri ma, bensì, un messaggio ambiguo e poco chiaro è stato infatti lanciato qualche giorno fa da uno dei capi saldi dell'Amministrazione Nazionale dello Spazio e dell'Aeronautica Americana che spesso e volentieri non lascia nulla al caso. In più di un'occasione, infatti, dichiarazioni come queste sono state ammonitrici di avvenimenti piuttosto importanti che hanno influenzato il popolo Americano e non solo.
Il Sig. Bolden ha parlato di emergenze e della loro preparazione, di come poter fronteggiare e farsi trovare preparati davanti ad episodi gravi e della sicurezza conseguente agli stessi.
Per quale motivo questa dichiarazione? Messaggio premonitore? Quel "ma soprattutto siate preparati" non lascia sperare nulla di buono.

"Vorrei solo qualche minuto per parlare a tutti voi nella famiglia della NASA sulla preparazione per le emergenze. Quella della NASA è un'organizzazione assolutamente unica. Siamo l'unica organizzazione nel governo federale che è responsabile per la sicurezza ed il benessere della gente non solo qui sulla Terra ma anche fuori da questo pianeta.
Nella mia esperienza alla direzione degli astronauti, e nella mia esperienza come Marine in attività, abbiamo sempre parlato dell'importanza della preparazione delle famiglie, e di avere un adeguato programma di supporto familiare. E io temo che il nostro programma non sia valido quanto dovrebbe esserlo.
Quindi chiedo a tutti voi della famiglia della NASA, sia che abitiate sulla West Coast, (...) sulla costa Est, sulla costa del Golfo, sui Grandi Laghi, pensate ai disastri naturali che potrebbero avvenire nella vostra zona, pensate ad attacchi come l'11 settembre, che possano arrivare da forze esterne, e parlate con le vostre famiglie dei vostri compiti, e di quello che loro debbono fare per prepararsi ad eventi imprevisti.
Mettete a punto un piano di preparazione familiare, in casa vostra. Pensate ad una strategia di comunicazione per la famiglia. Dove possiamo riunirci tutti, se arriva un'emergenza e ci troviamo tutti in punti diversi della città? Cosa faremo? Ci chiameremo fra di noi con il cellulare? Pensate a cose del genere. Se avete animali pensate ad un piano di emergenza per gli animali. Come fare a garantire che qualcuno pensi a loro, se vi trovate tutti sparpagliati in luoghi diversi? Se poi qualche membro della vostra famiglia ha delle necessità speciali, preparatevi anche per quelli.
La cosa più importante per noi, al fine di portare al termine con successo la nostra missione, è che la nostra gente, le nostre famiglie soprattutto, vengano protette (...).
Quindi torno a chiedervi di riunire le vostre famiglie e pensare a cosa dovreste fare in una situazione di emergenza. Spero che adotterete il programma di preparazione delle famiglie, mentre tutti ci prepariamo al meglio per affrontare queste emergenze. Sappiate quello che fate. Sappiate che cosa farete, che cosa vorrete che facciala vostra famiglia nel caso di una emergenza. Ma soprattutto siate preparati."

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mercoledì 15 giugno 2011

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Brunetta e i precari: Ministro si vergogni!

Che Brunetta fosse un Ministro di cui l'Italia non avesse affatto bisogno non è una novità. Ma Brunetta ci dà molto di più, quando ci si mette d'impegno, e un Governo che sul  precariato ha fondato il futuro dei giovani quale male necessario per dare nuovo slancio all'economia, egli davvero non poteva smentirsi:

Siete l'Italia peggiore
io non vi vedo e non vi sento...
Brunetta, VERGOGNATI!

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Crozza a Ballarò nella puntata del 14/6: 10 minuti di legittimo divertimento


Come ogni martedì, anche ieri, Maurizio Crozza ha aperto le danze della trasmissione televisiva Ballarò di Floris, con il proprio "editoriale" comico con il quale spesso e volentieri rappresenta e disegna la situazione politica e sociale del nostro paese molto meglio di altri palcoscenici  televisivi e altri organi di informazione.
Non amo particolarmente la televisione in generale per via dei suoi contenuti, ma penso che i fautori di una degna satira politica, gruppo al quale appartiene Crozza secondo il mio parere personale, siano uno dei pochi valori aggiunti che l'elettrodomestico più amato dagli italiani può regalare.
Segue proprio il video del monologo del comico Genovese contenente, è proprio il caso di dirlo, 10 minuti di legittimo divertimento. Buona visione.

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lunedì 13 giugno 2011

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Referendum 2011: quorum raggiunto!

l'Italia s'è desta: quorum raggiunto e superato^ 
Si assesta tra il 57 e il 61 per cento!

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Referendum 2011: in alcune città c'è già il quorum^

In alcune città italiane, già ieri, il quorum è stato raggiunto: a Bologna, a Firenze, a Reggio Emilia, a Siena e a Livorno. Sembra allora che il nostro amato e adorato Premier abbia capito la solfa. Chissà se riuscirà a mantenerla, 'sta solfa...
Da Cronaca Live

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Il nucleare in gardino


Ancora incerti, ma ottimisti, sul risultato del referendum, tutti gli Italiani che hanno espresso il proprio "sì" al quesito relativo all'abrogazione del piano nucleare, sono consapevoli di essere molto vicini ad un passo fondamentale come quello di un futuro imminente energetico senza l'aiuto dell'uranio nel proprio paese per i vari motivi che abbiamo già indicato.
Un passo fondamentale, quindi, sta per essere compiuto, nonostante la minaccia nucleare sia sempre costante nel nostro Paese.
Servirà molto più di una raccolta firme e non basterà un referendum, infatti, per riuscire a smantellare le novanta testate nucleari che l'Italia ospita da tempo.
Già, perchè sul nostro territorio sono allocate circa novanta "bombe atomiche", ognuna delle quali è potenzialmente molto più distruttiva di quella che il signor Paul Tibbets usò per annientare oltre centomila giapponesi in un colpo solo ad Hiroshima nel 1945. La presenza di queste novanta "ordigni" è regolata da accordi vidimati da segreto di stato su cui l'alone di mistero era ben addensato fino a qualche anno fa, quando Hans Kristensen (specialista del Natural Resources Defense Council (NRDC), autore di un rapporto sulle armi atomiche in Europa) ha deciso di rivelare qualcosa più di piccoli particolari sulla questione.
Secondo questa attendibile fonte, infatti, sono ben 481 le testate nucleari dislocate in Germania, Gran Bretagna, Italia, Belgio, Olanda e Turchia. Solo nel nostro Paese ne sarebbero presenti 50 nella base di Aviano e altre 40 in quella di Ghedi Torre, in provincia di Brescia. Sono quasi tutte del tipo indicato dal Pentagono come B 61, che non si presta ad essere montato su missili ma può essere sganciato da cacciabombardieri.

Le testate nucleari che ospitiamo, infatti, sono complessivamente di tre modelli: B 61 -3, B 61 - 4 e B61 - 10. Il primo ha una potenza massima di 107 kiloton, dieci volte superiore all'atomica di Hiroshima, il secondo modello ha una potenza massima di 45 kiloton e il terzo di 80 kiloton.
Gli altri Paesi europei come Germania, Belgio e Paesi Bassi, però, hanno da tempo ufficialmente richiesto al governo Americano lo smantellamento di queste testate; la stessa richiesta è stata già effettuata con successo da Danimarca, Islanda ed anche Canada le quali, a loro volta, avevano sul proprio suolo potenziali ordigni di questo tipo.
Ma quali sono i motivi ufficiali? Perché abbiamo ancora sul nostro territorio queste minacce potenzialmente letali nonostante l’Italia abbia firmato e ratificato il Trattato di non proliferazione nucleare che si basa sul disarmo, sulla vietata proliferazione e sull'uso pacifico del nucleare e che proibisce agli stati firmatari "non-nucleari" di procurarsi tali armamenti?
"Le ragioni di un arsenale nucleare così grande in Italia - ha spiegato Kristensen - sono nebulose e la stessa Nato non ha una strategia chiara. Le atomiche continuano a svolgere il tradizionale ruolo dissuasivo. Un'altra ragione è di tipo politico istituzionale: per l'Italia è importante continuare a fare parte degli organi di pianificazione nucleare della Nato, per non essere isolata in Europa. Altri paesi in Europa hanno lo stesso atteggiamento".
Tra Italia e Stati Uniti esiste un accordo segreto per la difesa nucleare, rinnovato dopo il 2001. William Arkin, un esperto dell'associazione degli scienziati nucleari, ne ha rivelato recentemente il nome in codice: Stone Ax (Ascia di Pietra). Ognuna di queste bombe rappresenta un pericolo evidente e reale, comporta il rischio di incidenti oltre a rappresentare un potenziale bersaglio militare che metterebbe in grave rischio le popolazioni di una vasta area.
Tutto ciò senza considerare la scarsa forma di sicurezza cui sono sottoposte queste zone ad alto rischio: cinque anni fa, fu proprio un gruppo di attivisti a dimostrare ciò, improvvisando un picnic nei pressi limitrofi della base di Ghedi con successiva infiltrazione all'interno della zona militare per avvalorare l'inefficienza delle misure di sicurezza della stessa. Ci volle, infatti, mezz'ora prima che gli stessi fossero identificati dai controlli.
Il test in questione fu documentato dalla trasmissione "Falò" in onda sulla televisione svizzera italiana. Ovviamente, cosa ve lo dico a fare, il documento non fu mai riportato come informazione con rilevanza primaria dai mass media italiani: la maggior parte della popolazione sarebbe venuta a conoscenza di avere delle testate nucleari praticamente in giardino. Chissà che prossimamente questi simpatici ordigni non siano esposti al fianco di piscine, gazebo e piante grasse.
Che siano maledetti questi svizzeri, sempre così precisi su tutto!



Mappa della basi U.S.A. in Italia:




1. Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar dell'Usaf. 
2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf. 
3. Aviano [Pn]. La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell'Usaf .
4. Roveredo [Pn]. Deposito armi Usa.
5. Rivolto [Ud]. Base USAF. 
6. Maniago [Ud]. Poligono di tiro dell'Usaf. 
7. San Bernardo [Ud]. Deposito munizioni dell'Us Army. 
8. Trieste. Base navale Usa.
9. Camp Ederle [Vi]. Quartier generale della Nato e comando della Setaf della Us Army.
10. Vicenza: Comando Setaf. Quinta Forza aerea tattica [Usaf]. Probabile deposito di testate nucleari. 
11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi]. Depositi di armi e munizioni. 
12. Longare [Vi]. Importante deposito d'armamenti. 
13. Oderzo [Tv]. Deposito di armi e munizioni
14. Codognè [Tv]. Deposito di armi e munizioni
15. Istrana [Tv]. Base Usaf. 
16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa. 
17. Verona. Air Operations Center [Usaf ]. e base Nato delle Forze di Terra del Sud Europa.
18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa. 
19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa. 
20. Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa. 
21. Conselve [Pd ]. Base radar Usa. 
22. Monte Venda [Pd]. Antenna telecomunicazioni e radar Usa.
23. Venezia. Base navale Usa.
24. Sant'Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa. 
25. Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e radar Usa. 
26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro telecomunicazioni Usa. 
27. Ceggia [Ve]. Centro radar Usa.
28. Ghedi [Bs]. Base dell'Usaf, stazione di comunicazione e deposito di bombe nucleari.
29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf ]. 
30. Remondò [Pv]. Base Us Army. 
31. Cameri [No]. Base aerea Usa con copertura Nato. 
32. Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army, copertura Nato. 
33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant [vedi 35 ].
34. Finale Ligure [Sv]. Stazione di telecomunicazioni della Us Army.
35. San Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra sottomarina. 
36. Monte San Damiano [Pc]. Base dell'Usaf con copertura Nato.
37. Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato. 
38. Parma. Deposito dell'Usaf con copertura Nato. 
39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato. 
40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l'attivazione di bombe nucleari. 
41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni Usa. 
42. Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura Nato. 
43. Camp Darby [Pi]. Il Setaf ha il più grande deposito logistico del Mediterraneo.
44. Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le telecomunicazioni.
45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell'Usaf. 
46. Talamone [Gr]. Base saltuaria dell'Us Navy.
47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar Usa.
48. Livorno. Base navale Usa. 
49. Monte Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con copertura Nato. 
50. La Maddalena - Santo Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di sommergibili.
51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base missilistica Usa. 
52. Sinis di Cabras [Or]. Centro elaborazioni dati [Nsa]. 
53. Isola di Tavolara [Ss]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Us Navy. 
54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa. 
55. Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con copertura Nato. 
56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar Usa. 
57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni Usaf con copertura Nato. 
58. Perdasdefogu [Nu]. Base missilistica sperimentale. 
59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo Teulada a Capo Frasca [Or ], all'incirca 100 chilometri di costa.
60. Cagliari. Base navale Usa.
61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto Usa con copertura Nato. 
62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base aerea Usaf. 
63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni missilistici. 
64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di addestramento per la Sesta flotta Usa. 
65. Monte Urpino [Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato. 
66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato.
67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf. 
68. Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di Monte Cavo
69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di tiro dell'Us Army. 
70. Gaeta [Lt]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale di scorta alla portaerei "La Salle". 
71. Casale delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto controllo Usa. 
72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. 
73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf. 
74. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa. 
75. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato. 
76. Nisida [Na]. Base Us Army. 
77. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell'Us Navy.
78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell'Us Army. 
79. Cirigliano [Mt]. Comando delle Forze Navali Usa in Europa.
80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa.
81. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa. 
82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom. 
83. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf. 
84. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico.
85. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa. 
86. Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato. 
87. Gioia del Colle [Ba]. Base aerea Usa di supporto tecnico. 
88. Brindisi. Base navale Usa.
89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di tiro Usa e Nato. 
90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi sarebbero di stanza un migliaio di militari americani.
91. Monte Iacotenente [Fg]. Base del complesso radar Nadge. 
92. Otranto. Stazione radar Usa. 
93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato. 
94. Martinafranca [Ta]. Base radar Usa. 
95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato. 
96. Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa. 
97. Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
98. Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell'Us Navy nel Mediterraneo centrale.
99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa. 
100. Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa. 
101. Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. 
102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell'Usaf.
103. Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato. 
104. Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.
105. Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa. 
106. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni. 
107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa. 
108. Sorico [Co]. Antenna Nsa.
109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa. 
110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy ]. 
111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato. 
112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato. 
113. Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d'ascolto e di comunicazioni Nsa.

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Referendum: ...e alle 22.00 si arriva al 41%^

Prima di spegnere la luce e di andare a dormire, su RAI News la notizia dell'arrivo al 41% dell'affluenza al voto referendario. E sembra che tutti abbiano votato tutti e quattro i quesiti.
Direi che sintomo del calo berlusconiano & Co. è anche questo: l'italiano va a votare quando l'argomento è vitale non solo per i diritti di uguaglianza all'interno dell'italia, ma anche per il diritto alla salute e il rispetto delle proprie idee. Il Berlu consigliava di non andare a votare? Faceva più bella figura a dire: andate e votate secondo MIA coscienza^^^^

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domenica 12 giugno 2011

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Referendum: alle 19 si è superato il 30% di affluenza...

Prima affluenza a 2 cifre: è sempre quorum - Qualunque sia stato il quesito referendario ed il tipo di referendum, la consultazione degli archivi del Viminale dice che quando la prima rilevazione dell'affluenza alle urne è stata a due cifre, come nel caso di domenica 12 giugno 2011, si è sempre raggiunto il quorum.
Che si sia votato in un solo giorno o in due giorni; che sia andati alle urne solo in Italia o che sia stata data opportunità anche agli italiani all'estero; che la prima rilevazione sia stata fatta alle ore 11 o alle 12, il dato finale è rimasto omogeneo: il quorum è stato sempre superato.

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Fermiamo il nucleare, rivendichiamo il diritto a bere e alla giustizia uguale per tutti

E' il momento di dire la nostra in materia di acqua come bene non commerciabile, di uguaglianza davanti alla legge di ogni cittadino qualsiasi lavoro o carica ricopra e soprattutto in materia di nucleare dove in ballo c'è la stessa saluta nostra e dei nostri figli e dei figli dei nostri figli. Nonostante le fette di salame (o prosciutto che dir si voglia, ma io preferisco il salame!) davanti agli occhi di molti, spero che il cittadino medio, di cui in fondo io stessa sono parte, sia spinto da un sano e normale senso di sopravvivenza - e ciò al di là delle convinzioni politiche - ad andare a votare e votare SI ad un referendum che è in grado di decidere della nostra vita non solo pubblica, ma anche di quella fisica.
Di acqua si vive - almeno che tu non voglia vivere solo di Ferrarelle o Sanbenedetto - di nucleare si muore, di legittimo impedimento si dispensa ingiustizia.
Al di là dei miliardi, c'è differenza tra il vecchio pensionato che ricorda i tempi andati e il nostro Berlu che si impasticca di pillole blu? No, non c'è: il vecchio pensionato non va in galera perché ormai è ultranovantenne (anche se vorrebbe, giusto giusto per il pasto assicurato tre volte al giorno) e Berlu nemmeno, perché c'ha il legittimo impedimento creato ad hoc per lui. Ma l'ingiustizia di fondo ci sta, perché il vecchietto non ha fatto niente se non intestardirsi a non morire per alleggerire un po' l'INPS, mentre il Berlu i suoi scheletri nell'armadi ce li ha e pure ingombranti.
Ma soprattutto, vogliamo davvero vivere in una società in cui siamo noi i mattoni da cui ricavare le fondamenta per il benessere surplus di pochi? La privatizzazione dell'acqua è uno dei diritti rivendicati da chi ha e vuole speculare. Ma anche quelli che parlano tanto di dire di no, vi rendete conto che affermano che l'acqua rimarrà bene pubblico e che solo la gestione sarà privata? E che differenza ci sarà mai, se privato è comunque sinonimo di profitto e forse non diranno che l'acqua costa, ma certamente distribuirla si, quindi la formula porterà inevitabilmente ad un aumento della bolletta, che comunque peserà sui soliti idioti (e io sono tra quelli!).
E il nucleare poi, ne vogliamo parlare in termini più chiari: la vuoi la centrale di scienza francese sotto casa? La vuoi? Vai a vivere allora a quel paese... lì. Io dico solo che - al di là del buonsenso nel riconoscere che sono le fonti rinnovabili di energia il futuro del Pianeta TERRA, perché più economiche, pulite e gestibili in confronto all'atomo che costa, sporca e ti esplode in mano qualsiasi errore minimo fai - in un paese degno di chiamarsi Paese democratico, in cui un Referendum (=volontà del popolo) aveva detto no al nucleare, oggi dovremmo al limite votare se lo vogliamo adottare, non chiedere che sia rispettato una nostra volontà già decisa in termini di diritto tempo fa. Spero solo che gli italiani si rendano conto quanto rischiano, nel futuro prossimo e in quello a divenire, non andando alle urne a dire e gridare, l'unica risposta possibile: SI SI SI SI.



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venerdì 10 giugno 2011

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Referendum: ultime dritte per non sbagliare


Lo sapete tutti, domenica e lunedì andremo a otare per il tanto atteso referendum composto da quattro quesiti. Devo dire che personalmente era da anni che non vedevo e non sentivo una partecipazione così popolare e un movimento così deciso; penso sia un sentore del fatto che i cittadini hanno voglia di essere protagonisti e finalmente vicini a temi delicati, ovvero artefici del proprio futuro.
Mancando poche ore al voto, penso sia utile questo breve intervento con cui si spiegano chiaramente e senza termini tecnici e di difficile comprensione, cosa trattano i quesiti. Quindi: cosa bisogna sapere? Quali sono le schede? Quale colore corrisponde a quale domanda e quali sono i consigli per non "gettare" un voto al vento?

Iniziamo dalle schede:

Scheda rossa, quesito n. 1: è il quesito relativo all’acqua. Votando sì, si chiede di riportare pubblica la gestione del servizio idrico, che quindi non potrà più essere affidata a soggetti privati.

Scheda gialla, quesito n. 2: ulteriore quesito sull’acqua. Votando sì, la tariffa del servizio idrico servirà a coprire solo la gestione, vietando così qualsiasi profitto.

Scheda grigia, quesito n. 3: è il quesito relativo al nucleare. Votando sì, si chiede di vietare la realizzazione di impianti nucleari sull’intero territorio nazionale, per almeno i prossimi cinque anni.

Scheda verde, quesito n. 4: è il quesito relativo al legittimo impedimento ovvero la possibilità, votando sì, di abrogare la legge che disciplina i casi in cui il Presidente del Consiglio e i Ministri possono non comparire in udienza penale, rimarcando così che la legge è uguale per tutti.

E' importante ricordare che quelli del 12 e 13 giugno sono referendum abrogativi per cui votando no si decide di mantenere la legge in vigore mentre votando , viceversa, si decide di abrogarla.
L'obiettivo è, infatti, se si raggiunge il quorum, di abrogare le norme in vigore.

Altre indicazioni utili: per aver diritto ad esprimere le preferenze di voto sui quesiti referendari proposti, bisogna presentarsi nella propria sezione d’appartenenza del seggio elettorale avendo con sé la tessera elettorale e un documento d’identità validi.

Importante aspetto sottovalutato e possibile causa dell'invalidità di molte schede potrebbe essere quello del voto con schede sovrapposte, motivo per cui è indispensabile aprire le schede una per volta, senza sovrapporle durante la segnatura della ‘X’ sul sì o sul no, onde evitare di marcare involontariamente le schede sottostanti, rischiandone il relativo annullamento.
Auguro a tutti voi un voto espresso con coscienza e dignità, al fine di raggiungere il quorum, per dar così voce al nostro voto libero e democratico.

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giovedì 9 giugno 2011

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Referendum del 12 giugno

Andate a votare al referendum per non girare la testa dall'altra parte e dire di non aver capito...



Pescato su Eliotropo, ma lo trovi anche su Youtube e altrove, se lo vai a cercare^^

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mercoledì 8 giugno 2011

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"Sono per il nucleare" - No Vasco, no Vasco, io non ci casco



"La Francia ha le centrali nucleari vicine ai nostri confini e poi noi compriamo elettricità anche da loro, spendendo un sacco di soldi. Perciò sì, io sono per il nucleare". La bocca da cui è esplosa questa dichiarazione è quella del Signor Vasco Rossi.
Ha sentenziato il Blasco. Guarda caso a pochi giorni da uno dei referendum più importanti della storia della nostra Repubblica. Con quella sua verve e schiettezza da Emiliano doc qual è, elargita da un piedistallo su cui troppo spesso sale, il cantante di Zocca si è pronunciato dimostrando profonda ignoranza e superficialità populista sulla questione nucleare, ma non si è fermato qui.
Scatenata, la rock star dopo il concerto si è dichiarata anche contraria all'obbligo del casco per i maggiorenni strumentalizzando la limitazione di libertà con l'obbligo di sicurezza: "I ragazzi sembrano dare per scontato la libertà, ma non è così. C’è gente che 40 anni fa è morta per la libertà e mi fa ridere che oggi si accetti un sacrificio di un pezzo della propria come l’obbligo del casco per maggiorenni."
Evidentemente parlare con cognizione di causa non va più molto di moda. Inviterei il sig. Rossi ad informarsi circa le questioni su cui si pronuncia perché nella situazione odierna, dove non esistono più punti di riferimento, esempi e modelli, purtroppo molti ragazzi (e non solo) con personalità deboli e scarsa voglia di informazione, si affidano a elementi di spicco dello spettacolo e dei mondi di cui si sentono parte per costruire le proprie idee ed opinioni. Per questo motivo una tipica opinione da persona disinformata, come quella di Vasco è, costituisce un'arma doppiamente letale per l'opinione pubblica proprio perché non equivale e non raggiunge lo stesso numero di ascoltatori e lo stesso tasso di importanza di un'opinione espressa da un frequentatore di bar.

Sarebbe interessante che coloro che esprimono giudizi da piedistalli così elevati cui spesso sono obbligati risiedere, motivassero le loro opinioni argomentando le proprie tesi con validi ragionamenti, ma soprattutto sarebbe indispensabile che queste persone avessero la consapevolezza di avere una responsabilità elevata di ciò che dicono rischiando molto spesso di spostare opinioni pubbliche.
Qui non si tratta esclusivamente di esprimere le proprie idee: personalità come quella di Vasco e affini, o chi per lui, ricoprono ruoli delicati tenuti purtroppo in considerazione da alcuni cittadini molto più di alte cariche dello stato o esperti in materia, in questo caso nucleare, come il professor Rubbia.
Giusto per rientrare in tema, motivare questo post e controbattere con la stessa moneta, qualcuno riferisca alla rock star che la storiella della Francia come motivazione ufficiale per essere favorevoli al nucleare non va più tanto di moda: se è vero che a pochi km dal confine italiano esistono centrali nucleari che investirebbero l'Italia in caso di incidente, è altresì vero che è differente avere una centrale a 10 km da averla a 100 km da casa. Studi scientifici, di cui l'autore di vita spericolata sicuramente non conosce l'esistenza, dimostrano che le radiazioni si riducono con il quadrato della distanza, quindi a 10 km il rischio è 100 volte inferiore alla sorgente, a 100 km  è 10000 volte inferiore, senza considerare che nel raggio di 5 km dalla centrale il rischio per i bambini di contrarre la leucemia è più elevato: 77 vs 48 casi medi (fonte: studio su commissione dell'ufficio federale tedesco di radioprotezione).
Insomma la situazione non è proprio quella populista descritta dal Blasco che riesce a prendere una cantonata anche sulla questione dei costi, altro tema su cui evidentemente ha ripetuto qualche dichiarazione di qualche pro-nuclearista convinto, ascoltata in televisione: è vero che la  Francia vende energia all’Italia, ma è altrettanto vero che la vende sottocosto perché ne produce in eccesso, come è vero in egual modo che una centrale di III generazione ha un costo di 3 miliardi di euro, senza contare i costi dell'uranio in continuo aumento, il trasporto e i costi stoccaggio delle scorie.

Questo significa che se costruissimo noi qualche centrale nucleare, il costo del kw/h sarebbe maggiore di quello che è ora (documentazione alla mano sul costo del kw/h).
Comunque, non tutti i mali vengono per nuocere: se questa dichiarazione porterà qualche fan di Vasco indeciso, domenica o lunedì a votare, tanto meglio, visto che il primo obiettivo è quello di raggiungere il quorum.
Forse non tutti sono amanti del rischio e di una vita spericolata, caro Vasco. Per fare certe dichiarazioni sarebbe meglio un po' di informazione.  Il rischio è che qualche anima fragile voglia andare "al minimo" imitandoti.
Il consiglio è quello di continuare a fare quello che meglio sai fare, ovvero cantare, evitando decisamente di esporsi senza un minimo di documentazione su questioni così importanti. Sono sicuro che tutti i tuoi fan ti renderanno una degna standing ovation.


Perchè NO al NUCLEARE?

1. Malattie. Nel raggio di 5 km dalla centrale il rischio per i bambini di contrarre la leucemia è più elevato: 77 vs 48 casi medi (fonte: studio su commissione dell'ufficio federale tedesco di radioprotezione);
2. Niente indipendenza. 20 centrali, ossia una per regione, coprirebbero il 30% del nostro fabbisogno (dichiarazione di Rubbia, premio Nobel per la fisica);
3. Etica. L'estrazione dell'uranio è causa di guerre in Africa;
4. Costi. Una centrale di III generazione ha un costo di 3 miliardi di euro, senza contare: costi uranio in continuo aumento, trasporto, eventuale arricchimento, costi stoccaggio scorie;
5. Danni ambientali. Utilizzo di miliardi di mc di H2O per raffreddare le centrali, l'evaporazione di acqua comporta aumento dell'effetto serra. Devastazioni ambientali per estrarre uranio;
6. Scorie. Impiegano fino a 1.000.000 anni per perdere radioattività. Ad oggi non esiste soluzione sicura per il loro mantenimento;
7. L'uranio non è una fonte rinnovabile;
8. Rischio accettabile? E' diverso dal non rischio. Significa che è ritenuto accettabile un certo numero di morti sul campione totale di persone a causa del nucleare (fonte: Report, 29/3/2009). Non esiste assicurazione al mondo che abbia mai assicurato una centrale. In caso di terremoto o attacchi terroristici i danni sarebbero irreparabili;
9. Segreto di Stato. Con il decreto dell'8 aprile 2008 allegato 17 sono coperti da segreto di Stato “Gli impianti civili per produzione di energia”. Potremo conoscere la progettazione? I sistemi di protezione? I costi? I criteri di scelta?;
10. Ci sono valide alternative. Il 2007 è stato l'anno del sorpasso: l'eolico ha battuto il nucleare. Sono stati installati 20 mila megawatt di eolico contro 1,9 mila megawatt di energia prodotta dall'atomo.

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