Roma - Città del Vaticano 23
maggio...rdomo
Atti processuali ecclesiastici
Dalla prima lettera di Paolo
Gabriele agli arcivescovi.
Ci fù un tempo, anzi un maltempo, e
precisamente il 23 maggio 2012 che venni arrestato durante una
umida sera mentre attraversavo la stanza privata del Papa e
rinchiuso da 4 x 4 guardie svizzere in una cella di 4 x 4 ed
incomprensibilmente non riuscii a capire perchè 16 uomini mi
assegnarono 16 metri quadrati di superficie dentro la quale
espiare le colpe prioritarie. In lontananza udivo un mormorio
lungo il corridoio e mi accusano di essere un cospiratore, mi
paragonavano ad un corvo… sarà per l’abito nero che indossavo
durante il mio servizio probabilmente. Per comprendere le mie colpe
(se ce ne siano ovviamente) bisognerebbe andare indietro negli
anni, quando 15 cardinali si scagliarono contro il cardinale
Bertone dopo la sua nomina a Segretario di Stato solo perché il
narciso “Tarcisio” gli rifiutò l’amicizia su facebook e preferì
me che navigavo su Twitter. I misteri dentro queste antiche mura, lo
ammetto, sono tanti e nemmeno Salvo Sottile a Quarto Grado della
scala vaticana riuscirebbe a districarli. I contenuti delle tre
lettere, di cui mi accusano di averle fatte uscire dagli
archivi, riguardanti i cardinali Vigano, Tettamanzia e Nicora sono
alquanto pesanti perché dimostrano complotti, personaggi
esterni, ambienti massonici ed abusi della delega papale nei
confronti dei vescovi, tutti conducono ad un disegno preciso:
impadronirsi della gestione di “Affari tuoi”e sostituirsi a “Max
Giusti” per la suddivisione dei “pacchi”, un giro di denaro sotto
la regia del fantomatico “dottore” l’occulto burattinaio che ogni
sera ipnotizza milioni di telespettatori vittime di Equitalia. Si,
lo ammetto, entrai nell’appartamento del papa, ma mi imbattei per
sbaglio in queste lettere, in verità stavo emulando Robert Langdon
il protagonista de “il codice da Vinci” scritto da “Dan Brown”
e cercavo nella biblioteca vaticana la soluzione al cruciverba che
da mesi non riuscivo a completare, quel maledetto 16 orizzontale,
una parola di 6 lettere che mi perseguitava ogni notte come una
colica renale la cui definizione recitava così: ”ogni cinquecento
anni incendiava il suo stesso nido e battendo le ali faceva
crescere il fuoco fino a bruciare nelle fiamme, risorgendo viva e
vitale dalle braci”. Mentre ingurgito la cena, costituita da una
pastina in brodo cucinata con “acqua santa” e due ostie,
amareggiato e triste come Emilio Fede l’ultimo giorno al TG4, nell’attesa di dimostrare la mia innocenza e riprendere il mio
posto di maggiordomo, sono certo che il nostro amato papa riuscirà
a trasformare il male in bene, operando il necessario rinnovamento.
Come dite ?
Qual è la soluzione del
cruciverba? Fenice… mentre io, per i mass media, invece, sono il
CORVO.
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