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mercoledì 23 marzo 2011

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Gran brutta bestia la guerra.

Gran brutta bestia la guerra. Soprattutto quando la si adorna di alti valori morali e la si combatte nel nome della pace.
La guerra esiste fin da quando l'uomo ha scoperto l'uso della clava, la si combatteva per conquistare territori, per depredare le ricchezze altrui e per incrementare la propria forza lavoro a basso costo con gli schiavi
La si proclama oggi ancora per gli stessi reconditi motivi. Ieri era l'oro, oggi è il petrolio. La si nasconde ancora sotto il vessillo della pace e la bomba all'uranio impoverito è lo strumento portatore di democrazia, di libertà per gli oppressi e di giustizia divina.

da Independent Media Center
Poi c'è ancora chi crede alla solidarietà e umanità degli eserciti, chi si duole per chi muore in terra straniera perché non ci è andato, no assolutamente, a combattere per i soldi, no, ci è andato per salvare la donzella maltrattata, i bambini senza diritti o futuro, gli uomini perseguitati da vari regimi, da vari dittatori e si tributa onore grande ai caduti e nulla sulle loro vittime, perché - che lo si voglia credere o no - la guerra è razzia, è stupro, è tortura, è violenza, è morte e gli uomini in guerra si trasformano, esportano il peggio che hanno ed è naturale che sia così, altrimenti non sopravviverebbero.Per questo la guerra è una gran brutta bestia, non ci sono eroi né martiri, ma solo dolore. Un gran brutto dolore.


Donna militare impegnata in operazioni di pace
Nel mondo di oggi le guerre si moltiplicano, si frazionano e si alimentano.Come andrebbe la nostra economia mondiale se non ci fossero le guerre? Gli eserciti, le armi, milioni e milioni di posti di lavoro, intere strutture da demolire... è impensabile, irrealizzabile disintosicare l'essere umano dalla guerra. Prima in Bosnia e oggi in Libia, la guerra ci è però sempre più vicina. Forse per questo ci è indispensabile ora ammantarla di eroi, di martiri che si immolano per la pace, di giustizia e di democrazia.
Uomo militare impegnato in pericolosa operazione di salvataggio.
Anche gli aerei italiani stanno bombardando la Libia. Insieme alla Francia. Perché la decisione è stata presa così rapidamente, senza darne risalto, senza edizioni straordinarie a interromperci il telefilmetto che stavamo seguendo? Quando ci furono gli attentati alle torri gemelle le notizie fluivano come mari in piena, ma oggi nulla. La Rai tace, Mediaset tace, La7 boffonchia, l'informazione si riduce. L'oblio è la panacea.

Sarkozy impegnato in un summit sulla pace
Berlusconi assicura La Nato che farà rispettare l'embargo sulle armi alla Libia previsto dalla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'Onu.


Obama tormentato dai dubbi sull'utilità della guerra

2 puntini di sospensione:

  • Carlo

    Ciao Daniela e buona serata.

    L'ultima foto da te pubblicata, che ritrae Obama, è quella che più di tutte dimostra la "pazzia" cui è stata colta l'umanità intera!

    Come la guerra, oggi, viene chiamata missione di pace oppure ritenuta necessaria per scopi umanitari, così un "Premio Nobel per la Pace" è comandante di eserciti che sono in guerra in Iraq, Afghanistan e oggi anche in Libia, per ricordare i teatri di conflitto più noti.

    Ora, se Obama è un "Nobel per la Pace", a te che fai di queste riflessioni, a noi tutti che esprimiamo indignazione per quello che accade e, soprattutto, del perché accade... che dovrebbero farci? Santi subito?

    E' un'umanità dai valori stravolti e votata alla distruzione, non credo più che potrà salvarsi.

    Buon fine settimana, Daniela. Ciao.

  • ex-dani

    carissimo Carlo,
    la guerra non è mai stata opera di pace, ma sempre di conquista. L'oggetto del contendere cambia sempre ma mai si svincola dal suo lato economico. Chi pensa il contrario non vuol vedere la storia e l'uomo nel suo insieme. Certo l'instaurarsi poi di una democrazia è auspicabile, ma è pur sempre un effetto collaterale.
    Buona settimana anche a te^^^

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