Il Tristo Aristolfo da Acquafresca |
La ballata del cavalier Aristolfo
Tra le verdi colline della mia antica cittadina
in alto accanto al pino c'è una cadente cascina
e legata sul poggio vicino alla stalla
ci trovi Fiammetta la mia stanca cavalla
Io mi chiamo Aristolfo e son un cavaliere
combatto i nemici ed uccido le fiere,
son figlio di un conte tal Luca di Siena
padrone di terre,con il mal di schiena
Bambino mi persi ,tra i confini di Lucca
e mi crebbe materna,una grassa mucca
chi fù la mia mamma non è dato saperlo
qualcun dice che vivesse…. in bordello
Nel petto io indosso una dura corazza
scalfita mai fù, manco fosse una cozza
uccisi mille turchi in terre sperdute
però da cavallo ..quante cadute.
Mi desto al mattino tra i profumi del pesco
e prendo un caffè,altrimenti non esco
anch’io come Don Chisciotte ebbi uno scudiero
scelsi un panettiere nel vecchio maniero
Chiamatolo “Corneo” per mancanza di un’occhio
cascò dentro un pozzo per prendere un secchio
e dopo tre notti lo issai con la corda
neanche ch’io sia quest’ uomo ricorda
Passai la mia vita,tra spade e battaglie
cambiando ogni ‘dì almeno tre maglie
ed oggi vegliardo e pieno di artrite
ancor nello spirto io cerco la lite
Ma fù nel tramonto di un giorno funesto
in cui io incontrai un tipo sinistro
la barba fluente su un corpo gigante
la mano possente ed uno scudo lucente
Un baio per cavallo e spada di bronzo
Gli occhi di ghiaccio ed il viso da stronzo
più svelto di me fù nell’estrarre la balestra
e il dardo guizzò nella mia spalla destra
un colpo di spada ed il petto trafitto
caddi da Fiammetta col busto diritto
ed il sangue sgorgava sul terreno brullo
ferite mortali sul corpo e sul collo
e mentre il respiro in me affievoliva
lui con un gesto,si asciugò la bava
e chino su me che stavo a perire
disse:” Cavalier rispetto il tuo onore
sappi chi ti uccise fu Leandro da Pienza
e son il marito della bionda Costanza
la donna che amasti nella Prima Crociata
ed or la mia vendetta è stata saziata.
Così nel silenzio di una verde campagna
spirai tra le primule vicino a Bevagna
Se volgi il tuo sguardo verso ' occidente
se c'è molta foschia non vedi proprio niente
ma guarda tra i faggeti poco dopo il laghetto
troverai una fossa,una croce ed un legnetto
lassù fu sepolto da gente della Val di Chiana
il mitico Argirolfo cavalier che nacque a Siena
Tra le verdi colline della mia antica cittadina
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Epicamente Scritto e combattuto Nel 28 luglio dell’anno 2010
da Michele Acquafresca da Messina
” Cavalier rispetto il tuo onore...."
quanti nel nostro paese dovrebbero aver l'onore...purtroppo...pochi,molto pochi!!!!!!!!!!!!!
Il più prode fu Corneo
scudiero sì tosto,
che dall'orrido pozzo
ne uscì lesto-lesto.
('nsomma...)
Nella sua testa
l'impavido alfiere
di Silvio... Pardòn,
d'Aristolfo le gesta
mandò a quel paese!
(Oibò! Non ho trovato le rime!)
Mitico Corneo!
P.S. La parola "Cavaliere" purtroppo mi confonde... ;)
Baciotti! :D
Il Tristo Aristolfo ascolta
l'odore del mare e del vento alle spalle
malinconia e dolore nel cuore
silenzio negli occhi...
A.
Sono lieto e felice che una ballata folle di un'autore folle abbia suscitato la voglia matta di rime,ciò contribuisce ad un confronto ed una crescita culturale tra i blog ed anche allo sviluppo di un gioco grammaticale e linguistico che potrebbe divenire un'esperimento a più mai all'interno dei Mondi dellaltrodove.Che dici Daniela ?
Bisognerebbe studiarsela bene: ma certamente si potrebbe fare^^^