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sabato 3 aprile 2010

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Ru486 - aggiornamento

Sono di pochi giorni fa le dichiarazioni veementi a cui ormai ci ha abituato la politica dei nostri tempi. I governatori appena eletti delle Regioni Veneto (Luca Zaia) e Piemonte (Roberto Cota) polemizzano sull’introduzione – o meglio, sulla loro volontà di non introdurla - negli ospedali delle suddette regioni, della famigerata pillola Ru486.
Appena insediata, già la Lega dimostra di aver appreso egregiamente le lezioni somministrate da BBB ai suoi adepti: qui lo dico e tanto dopo lo ritratto.
Vignetta di Joshua HeldAvevo già affrontato l’argomento della pillola abortiva in altri post (Leggi Una pillola per ogni cosa e Come agisce la Ru486), ricevendo commenti molto interessanti, chi contro o chi a favore, in ogni caso tutti lasciati da lettori “pensanti”, che sentivano il problema e questo non è poco!! In ogni caso avevo cercato di far comprendere il mio punto di vista e ve lo ripropongo qui.

Tengo a precisare che l’interruzione volontaria della gravidanza è una gran brutta bestia: è una esperienza che non auguro di fare a nessuna donna, è una sconfitta della vita che si moltiplica ed è anche un tradimento fatto alla stessa natura dell’entità Donna-Madre. Ma è anche una decisione intima, dolorosa e personale che nessuno può imporre o negare ad una donna, così come nessuno può imporre o negare il diritto a divenire madre.
Tengo a precisare inoltre che con un Referendum del 1981 il popolo italiano ha espresso la sua volontà di inserire nel suo ordinamento, una Legge che regoli e garantisca l’interruzione volontaria della gravidanza per quelle donne che ne facciano richiesta e tale Legge si impegnava ad aiutare, supportare e offrire una eventuale valida alternativa alla IVG.
Ma i nostri politici – tutti indistintamente e non solo quelli attuali – si sono sempre sottratti ai loro impegni: valide alternative non ci sono, i supporti psicologici sono inesistenti, mentre abbondano la demonizzazione verso chi questa scelta decide di farla.

Quando ero in attesa della mia figlia-di-mezzo, ho avuto alcuni problemi durante la gravidanza che mi costringevano a day-hospital ogni mese, affatto piacevoli e molto stressanti. Mentre la mattina ero sempre occupata con ogni sorta di esame, il pomeriggio era dedicato al controllo glicemico ogni due ore e così – benché mi assegnavano sempre un letto dove potermi stendere – preferivo di gran lunga passeggiare nel giardino dell’ospedale se c’era il sole o per i corridoi se pioveva. In alcuni momenti ero particolarmente stanca che me ne stavo distesa a letto. Una volta capitai in una stanza di otto letti ed accanto a me c’erano giovani madri di pochi giorni, fiere di aver partorito e che a gran voce si scambiavano impressioni su allattamento e quantità di cacche espulse, sotto lo sguardo indifferente delle infermiere – quando c’erano – mentre accanto a loro, facendo finta di dormire, se ne stava una donna con il lenzuolo tirato fino al mento e che ai piedi del letto le avevano messo appesa la cartella che non indicava il numero di poppate o di scariche, ma tre lettere belle grandi, tanto che potevo leggerle perfino dal mio letto: IVG! Peggio della Lettera Scarlatta di Hawthorne!

vergogna Per quanto ci si affanni sulla moralità dell’interruzione di gravidanza – perché è così che si chiama, dato che la parola aborto è già di per sé negativa e richiama una condanna già emessa da chi la usa – essa comunque non è una passeggiata e l’uso di una pillola non la rende affatto meno dolorosa. E’ mia opinione che una donna che si trova a scegliere l’IVG, dopo non sarà più la stessa, come non sarà più la stessa dopo aver subito una violenza sessuale o dopo essere divenuta madre contro la sua volontà. E credere che una donna possa scegliere l’interruzione di gravidanza a cuor leggero “solo” perché a provocarla è una pillola che non rischia di perforarle l’utero come può la tecnica chirurgica, non solo è riduttivo, ma è palesemente infamante per la dignità dell’essere umano Donna!! E poi la Ru486 induce l’interruzione volontaria della gravidanza in un lasso di tempo che si prolunga (può arrivare anche a due settimane), lo fa con la paziente sveglia e cosciente, con crampi uterini ed emorragia, mentre la tecnica chirurgica avviene sotto anestesia e dura un’ora.

Nel nostro tempo e con la nostra cultura, le gravidanze indesiderate, le violenze e le malattie trasmesse sessualmente dovrebbero essere debellate all’origine: ce ne stiamo qui a giudicare con supponenza e non creiamo quella rete di solidarietà, prevenzione, assistenza sanitaria, aiuto alla vita che dovrebbe essere compito di uno Stato Civile e che la Legge sull’Interruzione di Gravidanza voleva garantire.

Non saranno le Crociate contro la Ru486 che fermeranno l’aborto, ma una corretta e civile educazione sessuale sull’uso di contraccettivi e profilattici, sulla condanna ferma contro le violenze, su un aiuto alla vita costante e materiale, con ausilio – perché no? – di case famiglia, di asili nido, di canali preferenziali per il lavoro, a fare davvero la differenza.

Questo è ciò che penso.

Se volete, potete dire la vostra.

4 puntini di sospensione:

  • Anonimo

    Non posso fare altro che condivedere il tuo parere. Anche perchè non pretendo di saperne più di una donna (come fanno certi vescovi che di donne non sanno nulla).
    Auguri

  • ex-dani

    @Matteo: poveri di spirito sono quelli che sono convinti di possedere l'assoluta verità

  • Ormoled

    soprattutto su scelte così delicate, già difficili di per se, avere un mezzo in più da poter scegliere per terminare una gravidanza credo possa dare un pizzico di tranquillità. Una mia amica, mi ha voluto raccontare del suo aborto, e confermo che non è per nulla piacevole, non tanto il momento in se, quanto tutti i pensieri che una donna si porta dentro dopo, sempre. Bisogna guardarle negli occhi queste donne per riuscire a capire anche solo pochissimo, e smettere di riempirsi la bocca di sciocchezze. Per me è stato un gran regalo la sua storia.
    Ciao Dani, un abbraccio... e anche se in ritardo buona pasqua :)

  • Luciano

    Avevo affrontato in passato, nel mio vecchio blog, il problema dell’interruzione volontaria della gravidanza (IVG). All’epoca sostenni che l’interruzione di una gravidanza, ingiustificata, forzata, giustificata o meno, è sempre e comunque una decisione sofferta (sia per la donna che per l’uomo). Sono svariati i motivi per cui una donna (a volte unitamente all’uomo) decide di interrompere una gravidanza. E solo chi ha vissuto nella vita questi momenti può comprendere questo tipo di sofferenza. Inutile negarlo: abortire non piace a nessuno.
    Ebbene a distanza di tempo rifletto nuovamente sull’aborto (IVG) dopo aver avuto notizia della nuova legge in materia da parte della Spagna che vorrebbe prima dell’estate, autorizzare le minorenni ad interrompere fino alla 14esima settimana di gestazione un’eventuale gravidanza senza neppure informare i genitori e senza l'avvallo di un giudice tutelare, come avviene, nei casi estremi, in Italia (l’interruzione verrebbe condizionata, fino alla 22esima, dal grave rischio per la vita e la salute della madre o dal riscontro di serie anomalie nel feto).
    Ecco questa legge non sarà mai nemmeno proposta in Italia però mi chiedo anch’io come gli spagnoli se una 16enne di oggi (che fuma e che fa sesso) non si possa equiparare ad una 18enne.
    Secondo gli spagnoli questa decisione non sarebbe altro che un ampliamento della legge sull’autonomia del paziente, approvata nel 2002, secondo la quale dai 16 anni in poi si possono prendere decisioni autonome riguardo a qualsiasi intervento medico. Con quella legge un adolescente può scegliere liberamente se sottoporsi, o no, a un’operazione a cuore aperto o alla chirurgia estetica. Mancava appunto l’aborto.
    E voi che ne pensate?

    Argomento interessante non solo per le donne.
    Se vuoi vedere come la pensano altre persone puoi vedere il link:

    http://otrantino.blogspot.com/2009/04/la-spagna-liberalizza-laborto-sino.html

    Ciao

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