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martedì 12 maggio 2009

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NOTIZIE DAL BESTIARIO - la magnitudo va, ma prima o poi ritorna!

Leggevo l’ultimo post di MissKappa ed i commenti che le sono stati lasciati, così sono incappata in questa notizia di cui non mi sembra proprio i telegiornali abbiano parlato: dunque, il terremoto che ha colpito L’Aquila il 6 aprile scorso era di magnitudo 5.8 oppure 6.3? Nel governo delle percentuali e dei sondaggi non ci sono precisazioni, tenendo conto che il limite per ottenere i finanziamenti per la ricostruzione al 100% (altre percentuali care agli italiani!) è proprio il fatidico 6! Sotto di lui, le preferenze scendono al 33%!!



Bene, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), nel suo sito parla di una magnitudo 5.8 della scala Richter specificando che si tratta di Ml – magnitudo locale. Questa è la più usata, perché è più rapida da calcolare, ma c’è anche la magnitudo momento (la Mw) e, da una piccola ricerca che ho effettuato, ho potuto constatare che queste possono variare molto fra loro anche se monitorizzano un medesimo evento sismico.

Questo è quanto c’è oggi sul sito dell’INGV:

La sequenza sismica de L'Aquilano - Aprile 2009

creato da emergenza sala sismica — Ultima modifica 12/05/2009 18:12

ultimo aggiornamento 12 maggio 2009

La sequenza sismica de L'Aquilano - Aprile 2009

Localizzazione epicentrale dei terremoti nell'Aquilano fino alle ore 7.00 del 12 maggio 2009

Il 6 Aprile 2009 alle ore 03:33 la zona de l'Aquila è stata colpita da un forte terremoto. La magnitudo della scossa principale è stata valutata sia come magnitudo Richter (Ml) 5.8 che come magnitudo momento (Mw) 6.3. La sequenza sismica continua la sua evoluzione, con moltissime repliche che vengono localizzate dal personale INGV in turno H24 con i dati della Rete Sismica Nazionale integrati da ulteriori stazioni sismiche installate subito dopo la scossa principale nell'area epicentrale.
Tre eventi di M>5 sono avvenuti il 6 aprile (Ml=5.8), il 7 aprile (Ml=5.3) e il 9 aprile (Ml=5.1). I terremoti di Ml compresa tra M=3.5 e 5 sono stati in totale 31. Dall’esame dei segnali riconosciuti automaticamente alla stazione INGV MedNet de L’Aquila (AQU, ubicata nei sotterranei del castello cinquecentesco), sono state conteggiate oltre 20.000 scosse.

e questa è una ulteriore precisazione:

Magnitudo Richter (Ml) e magnitudo momento (Mw): perché possono essere differenti?

La magnitudo Richter o locale (Ml) fu introdotta dal sismologo tedesco Richter nel 1935 per avere una stima della grandezza dei terremoti che fino a quel momento si basava esclusivamente sulla determinazione degli effetti dei terremoti (scale di intensità). Il semplice concetto introdotto da Richter era che si poteva stimare la grandezza di un terremoto direttamente dall’ampiezza di un sismogramma registrato da un sismografo standard chiamato Wood-Anderson. Richter calibrò quindi una relazione che per ogni aumento di ampiezza di 10 volte delle onde sismiche di frequenza pari a circa 1 Hz, equivaleva un aumento di un grado di magnitudo. La magnitudo Richter quindi è una misura della grandezza relativa tra terremoti e non una stima della reale grandezza dei terremoti. Negli anni ’70 Kanamori introdusse la magnitudo momento (Mw) derivata dal parametro sismologico momento sismico che equivale al prodotto tra area di faglia, dislocazione e la resistenza delle rocce. Il momento sismico e la magnitudo momento rappresentano quindi la migliore stima della reale grandezza del terremoto. Il momento sismico è anche un osservabile sismologico in quanto si può calcolare direttamente dal sismogramma, in particolare dalla parte a bassa frequenza (minore di 1Hz) ma la sua determinazione richiede un certo tempo.
L’ampiezza delle onde sismiche a bassa frequenza, dove viene calcolata la magnitudo momento (al di sotto di 1 Hz), per forti terremoti è maggiore dell’ampiezza delle onde sismiche a 1 Hz, dove viene calcolata la magnitudo Richter, e questo è dovuto alle caratteristiche della sorgente sismica. Questa particolarità delle onde sismiche dei forti terremoti è alla base della differenza che si osserva tra magnitudo Richter e magnitudo momento. Si parla infatti di saturazione della magnitudo Richter per forti terremoti in quanto l’ampiezza della onde sismiche a 1 Hz non aumenta linearmente all’aumentare della magnitudo. La magnitudo Richter è ancora in uso grazie alla rapidità con la quale viene calcolata, ma la magnitudo momento è sicuramente la migliore stima della reale grandezza di un terremoto, essendo direttamente legata alle dimensioni e alla dislocazione della sorgente sismica. Si noti infatti che sin dai primi comunicati dell’INGV, relativi al terremoto del 6 aprile 2009, venivano indicate ambedue le stime di magnitudo.

Forse il disguido meriterebbe qualche piccolo approfondimento…


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